Attualità Italiana

Mamma Katia urla il suo dolore a La vita in diretta: “Giuseppe un angelo innocente”

Nella puntata de La vita in diretta in onda il 16 gennaio 2018 parla mamma Katia, la mamma di Giuseppe Perrotta il 18enne ucciso a Crotone da un vicino di casa


Giuseppe era un allievo modello, era un grande lavoratore, era un fidanzatino alle sue prime volte, era un fratello maggiore, era un figlio speciale, era un compagno e un bambino che era dovuto crescere troppo in fretta vista l’assenza di suo padre nella famiglia. Sua mamma Katia trova la forza per dedicare, tra gli applausi del pubblico de La vita in diretta e le belle parole degli amici di Giuseppe, un pensiero per suo figlio. Giuseppe è stato ucciso in un pomeriggio qualunque, un giorno che resterà indelebile nella Crotone che vive spesso casi di cronaca brutali ma questa volta c’è qualcosa di diverso. Giuseppe non era un delinquente ma è stato ucciso da un criminale, da un uomo che aveva altri reati alle spalle. Mamma Katia trova la forza per raccontare i motivi per i quali il suo Giuseppe è stato ucciso: “Questo mio vicino mi aveva parlato di un suo problema, pensava di essere spiato, pensava che c’era qualcuno che volesse ucciderlo ma io non avevo capito. Io non avevo capito che l’uomo che ha ucciso mio figlio pensava che noi fossimo un pericolo e invece è così.” Katia, che rischia in prima persona, che lotta contro la violenza per le donne, oggi ha capito che quelle parole non erano solo uno sfogo ma erano una minaccia.

Il suo vicino la stava avvisando, era convinto che suo figlio fosse stato pagato da qualcuno per ucciderlo. Era paranoico e poi sabato, quando ha visto qualcosa di nuovo, ha perso la testa. “Mio figlio ha lavorato da quando aveva 14 anni, e 7 mesi fa aveva realizzato un piccolo sogno, quello di comprare una moto. L’aveva pagata in sette mesi, doveva pagare solo l’ultima rata. E sabato il suo amico ha portato questa moto a casa, insieme hanno fatto un giro nella nostra via solo per capire che fosse tutto a posto. Probabilmente il nostro vicino, come poi ha dichiarato, pensava che qualcuno lo avesse pagato con quella moto, pagato per uccidere.” La donna racconta quello che è successo negli attimi cruciali di quella giornata: “Ha puntato la pistola contro mio figlio come un vigliacco, Giuseppe non ha potuto neppure difendersi in nessun modo, poi ha sparato ancora, avrebbe voluto fare una strage, avrebbe voluto uccidere tutti. La sua pistola si è inceppata, solo per questo oggi io e i miei due figli più piccoli siamo vivi“. 

La mamma di Giuseppe commenta così le azioni di Salvatore Gerace: “Non ha ucciso solo Giuseppe. Io sono morta insieme a mio figlio. Ma quest’uomo ha ucciso anche i miei due altri figli. La sua pistola si è inceppata ma il nostro cervello non dimenticherà mai tutto questo. Lui non è un folle, è una persona che medita, che premedita. Usciva con le stampelle per fingere ma dovranno capire che lui è sano, non è folle.”

Katia lancia lancia il suo urlo di dolore:Io chiederà l’ergastolo non avrò pietà della tua anima e spero che tu possa morire in carcere. Io non combatterò come una leonessa ma con un orso, il peggior animale del mondo; mi affiderò alla giustizia ma io non ti perderò di vista.”



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