Attualità Italiana

Niccolò Bettarini parla per la prima volta dell’ospedale e racconta la sua versione dei fatti

Niccolò Bettarini parla per la prima volta dell'ospedale e racconta la sua versione dei fatti. Ecco cosa ricorda il giovane di quella notte


All’alba del primo luglio, Niccolò Bettarini figlio di Simona Ventura e di Stefano Bettarini è stato aggredito e picchiato selvaggiamente davanti a una discoteca di Milano. Il ragazzo 19 anni, è stato anche accoltellato, senza un apparente motivo. In questi giorni per lui hanno parlato sua mamma Simona e suo padre Stefano ma proprio questo pomeriggio, dall’ospedale Niguarda presso il quale è ancora ricoverato, Niccolò racconta per la prima volta la sua versione dei fatti. “Mi ha dato alcuni buffetti sulla faccia cercando di provocarmi, io ho provato a respingerlo, ma mi sono trovato immediatamente in mezzo a più di dieci persone e non ho capito più nulla“.  Inizia così il racconto che Niccolò Bettarini,  figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, aggredito all’aba di domenica all’esterno dell’Old Fashion, noto locale di Milano ha fatto ai giornalisti di Tgcom24.

NICCOLO’ BETTARINI DALL’OSPEDALE RACCONTA L’AGGRESSIONE SUBITA: LE SUE PAROLE

L’aggressione, secondo il racconto di Niccolò sarebbe iniziata appunto con questi buffetti, dati da Albano Jakej, 23enne di origine albanese. Uno dei 4 fermati per il pestaggio, insieme con Davide Caddeo, Alessandro Ferzoco e Andi Arapi. Per loro l’accusa è di tentato omicidio, saranno interrogati dal gip per la convalida del fermo. Secondo i verbali, avrebbero agito insieme “con almeno altre sei persone”, in corso di identificazione. Secondo la ricostruzione fatta anche da chi indaga, in merito all’aggressione, Niccolò sarebbe stato aggredito solo perchè figlio di Simona e Stefano, due personaggi del mondo dello spettacolo. 

Il ragazzo continua così il suo racconto: “Sono caduto a terra  e quando Zoe è venuta a soccorrermi le è arrivato un calcio in faccia. Subito dopo sono scappati tutti” ( leggi qui le parole di Zoe) .Questo il racconto del 19enne, ancora ricoverato all’ospedale Niguarda del capoluogo lombardo, dove ha subito un’operazione a un nervo, perché una di quelle 11 ferite da taglio che gli sono state inferte, è riuscita ad arrivare più in profondità. Zoe, l’amica che era con lui quella sera, ha cercato di difenderlo. E anche lei ha sentito quelle parole: “Sei il figlio di Bettarini, ora ti ammazziamo”.

Oltre ai futili motivi legati al fatto che Niccolò era un personaggio, famoso, secondo gli aggressori, ci sarebbe anche una litigata lasciata in sospeso che aveva visto protagonista, sempre il solito gruppetto e un amico di Bettarini. E’ la giovane a testimoniare che Niccolò è stato prima preso a calci e pugni. Poi, una volta a terra, ferito con un’arma da taglio, non ancora ritrovata. La stessa che uno degli aggressori era riuscito a introdurre nel locale. Ed è per questo motivo che al momento, la questura di Milano ha deciso di mettere i sigilli alla struttura. 



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