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Ungheria: rom ai lavori forzati per non perdere il sussidio di disoccupazione

In Ungheria è stato attivato un nuovo progetto che coinvolge la comunità rom presente nel paese che in questo periodo è stata presa di mira dalla destra politica al potere. Ai cittadini ungheresi, di etnia rom disoccupati, è stato proposto un lavoro, che a chiamarlo così, proprio non è esatto. La proposta è semplice: i […]


In Ungheria è stato attivato un nuovo progetto che coinvolge la comunità rom presente nel paese che in questo periodo è stata presa di mira dalla destra politica al potere. Ai cittadini ungheresi, di etnia rom disoccupati, è stato proposto un lavoro, che a chiamarlo così, proprio non è esatto. La proposta è semplice: i rom che percepiscono il sussidio di disoccupazione, per non perderlo, devono occuparsi di alcuni lavori sociali che non trovano lavoratori. Questi vengono inviati nei campi a zappare la terra o ad estirpare le erbacce, oppure in giro a pulire le strade, per otto ore al giorno.

Lavori che andrebbero fatti da persone che potrebbero percepire uno stipendio e che invece vengono “offerti” come progetti ed accettati dai rom perché, in caso contrario, perderebbero lo status di disoccupati e quindi non potrebbero percepire alcun tipo di guadagno. Ma la burocrazia registra questi lavoratori, che lo sono a tutti gli effetti, come semplici disoccupati, anche se alla fine sono soltanto degli operai sottopagati che l’amministrazione utilizza in quei lavori che ormai in moltissimi si rifiutano di svolgere. Secondo il governo ungherese, questo tipo di progetto è solo sperimentale, nella città di Gyongyospata, ma le intenzioni governative sono quelle di estenderlo a tutto il Paese, coinvolgendo circa 300 mila persone.

Un primo annuncia del progetto era stato dato dopo la visita del primo ministro cinese Wen Jiabao, in estate, ma grazie ad un servizio della televisione belga, si è appreso che l’idea è già diventata realtà. La preoccupazione maggiore è quella sull’odio verso le etnie rom che in Ungheria sta diventando un fenomeno importante. Non sono poche le manifestazioni organizzate dei militanti del partito Jobbik, di estrema destra che nelle loro fiaccolate scandiscono slogan razziali quali “zingari assassini”, aumentando non solo l’attenzione sui rom, ma anche sulle loro condizioni. L’opposizione socialista si è schierata da subito contro questi progetti che sono rivolti solamente ai rom e che hanno le sembianze di una riduzione in schiavitù di una intera etnia, condannandola a lavori “forzati”, invece di offrire, per quei lavori pubblici, dei veri e propri contratti che permetterebbero loro di diventare operai con un vero salario. Il problema razziale sta diventando una vera piaga all’interno della Comunità europea che, a livello legislativo, sta cercando di risolvere il problema, ma viene comunque tenuta a bada dai partiti di estrema destra che riescono, con il passare del tempo a prendere sempre più potere.

Teresa Corrado



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