Siria ultime notizie, ragazza smembrata è ancora orrore
Siria ultime notizie-Incredibili e sempre più orripilanti sono le notizie che arrivano dalla Siria, all’indomani di cadaveri che vengono riconsegnati alle famiglie dei dissidenti siriani che provocano ancora orrore. Una di queste è la morte di una ragazza diciottenne Zainab al Hosni, la cui storia gira già da alcuni giorni nei vertici delle associazioni anti-governative. […]
Siria ultime notizie-Incredibili e sempre più orripilanti sono le notizie che arrivano dalla Siria, all’indomani di cadaveri che vengono riconsegnati alle famiglie dei dissidenti siriani che provocano ancora orrore. Una di queste è la morte di una ragazza diciottenne Zainab al Hosni, la cui storia gira già da alcuni giorni nei vertici delle associazioni anti-governative.
Il corpo della giovane è stato ritrovato decapitato, smembrato e scorticato e sicuramente nessuno avrebbe voluto riconsegnarlo alla famiglia, sta di fatto che la madre lo ha trovato per caso quando le autorità siriane avevano deciso di consegnare il corpo del fratello della ragazza, un dissidente siriano.
La ragazza era stata prelevata nel luglio scorso da casa, da parte di non identificate forze di polizia e rinchiusa in carcere per indurre il fratello, Muhammad Dib al Hosni, di 27 anni ed uno degli organizzatori delle proteste a anti-regime per costringerlo a consegnarsi alle autorità.
A confermare la vicenda gli organizzatori di Amnesty International che hanno appreso la notizia da fonti del movimento di protesta siriane. La notizia del ritrovamento del corpo martoriato della giovane girava già da alcuni giorni fra le organizzazioni anti-regime.
La scoperta fatta dalla madre, è avvenuta quando, a fine agosto, era andata a prelevare il corpo del figlio, arrestato pochi giorni prima e riconsegnato con alcuni colpi di pistola, tre al petto, una alla gamba e uno al braccio, oltre a moltissimi segni di bruciature e ematomi in tutto il corpo.
Le autorità di Damasco hanno incolpato della vicenda delle non precise bande armate accusandole di aver preso e torturato sia il giovane che la sorella.
Non è la prima volta che il regime siriano consegna il corpo di ragazzi arrestati dalle forze di sicurezza o da squadre che non si qualificano come tali e li riconsegna con evidenti segni di tortura.
È avvenuto già quindici volte e solo nel mese di agosto, anche se le morti sospette sono molte di più, mentre i comitati anti-regime cercano di reperire sempre più informazioni su quello che accade nelle carceri siriane ai dissidenti che vengono arretati in massa.
Uno di questi è il corpo di un ragazzo tredicenne Hanza al Khatib che è stato riconsegnato alla famiglia con evidenti segni di violenza, documentati attraverso filmati amatoriali che il governo di Assad ha subito smentito la loro autenticità e accusato la morte del piccolo a bande armate.
Le agenzie di stampa ufficiali, infatti, riconducono tutte queste violenze a non specificate bande armate che agiscono all’interno del paese, oltre ad accusarle di fomentare le rivolte e di essere loro i colpevoli delle numerose morti che avvengono nel paese durante le manifestazioni oltre e quelle dei militari di regime.
Teresa Corrado
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