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Scossa di terremoto in Turchia: 1000 i morti

Terremoto in Turchia oggi 23 ottobre 2011: sono più di mille i morti


Una scossa di terremoto di magnitudo 6.6 gradi, è stata registrata nella provincia orientarle turca di Van, intono alle 13.41 ora locale, mentre in Italia erano le 12.41. Il terremoto che ha avuto come epicentro il villaggio di Tabanli, situato nella provincia di Van e a 7 chilometri di profondità, è stato registrato dall’Osservatorio sismologo turco “Kandilli” di Instambul ed è stato avvertito anche in altre città, come Diyarbakir, Sirnak, Slirt, Barman e Mardin.

Nella città di Ercis, una delle città più colpite, il sindaco ha fatto un appello alla televisione Ntv, avvertendo che ci sono molti morti a causa dei numerosi edifici crollati, chiedendo l’intervento di imminenti aiuti per salvare le persone intrappolate sotto le macerie. Una richiesta specifica è stata fatta anche per l’arrivo di medici nelle zone colpite dalle scosse del terremoto per portare aiuto ai numerosi feriti.

Anche la città di Van è stata colpita in modo grave con la caduta di molti edifici e la presenza di cittadini intrappolati ancora vivi fra le macerie. La città conta intorno alle 330 mila persone e secondo le notizie che giungono dalla zona colpita dalla scossa di magnitudo 6.6 le scosse di assestamento sono continue e non sembrano fermarsi, mettendo ancor di più a rischio la via delle persone intrappolate e quella dei soccorritori, mentre ci sono state scene di panico tra la popolazione, spaventata dal forte sisma.

Secondo l’Osservatorio turco “Kandilli” di Instambul, le vittime di questo terremoto si aggirerebbero tra le 500 e 1000 persone, ma sono solo delle stime approssimative e fatte mentre continuano le scosse di assestamento, senza la presenza sul posto di un’organizzazione che coordini i soccorsi della zona. Le prime immagini che giungono dalla zona colpita dal terremoto mostrano zone completamente distrutte mentre ci sono persone di tutte le età che scavano a mani nude tra le macerie per estrarre quanti continuano a chiedere aiuto da sotto i crolli.

Teresa C



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