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Crisi uova nei supermercati: ecco cosa sta succedendo

Ecco le cause per cui le uova scarseggiano sugli scaffali dei supermercati, problema che riguarda non solo l'Italia ma tutto il continente europeo

poche uova nei supermercati


Ecco perché sono diminuite le uova sugli scaffali dei supermercati negli ultimi mesi. Le ultime notizie rivelano che nel settore avicolo d’Europa è in corso un’emergenza sanitaria. Per ora sappiamo che i prezzi non ne risentono. Attualmente, però, è difficile trovare delle uova biologiche. Sono molti i consumatori che si sono accorti di questo problema. La causa dipende proprio dagli allevamenti, ma non solo quelli italiani, ma dell’intera Europa.

POCHE UOVA NEI SUPERMERCATI ULTIME NOTIZIE: LE CAUSE CHE HANNO PORTATO A QUESTA CRISI

Ci sono poche uova nei supermercati e i consumatori se ne sono accorti. Ma qual è il motivo per cui un prodotto così essenziale sia diminuito sugli scaffali? La causa va cercata all’origine, ovvero all’interno degli allevamenti. L’intero settore avicolo dell’Europa si ritrova a costretto a sopportare un’emergenza sanitaria. Non sono, dunque, sono gli allevamenti italiani a vivere questo problema, ma anche quelli di tutta Europa. Stando ad alcune stime, le uova sarebbero diminuite del 30-40%. Attualmente, il settore avicolo si ritrova ad affrontare due grossi problemi. Il primo riguarda il Fipronil, un insetticida tossico per l’individuo che molti allevamenti, illegalmente, hanno usato. Molti prodotti sono stati ritirati dal mercato. Ma non solo: c’è stato anche l’abbattimento di più di un centinaio di migliaia di galline. Ora si stanno portando avanti dei processi di sanificazione negli allevamenti che sono stati colpiti, che dura qualche settimana. In questi stabilimenti si deve fermare per forza la produzione. La seconda emergenza riguarda, invece, l’influenza aviaria che ha colpito l’Europa. In particolare, gli allevamenti più colpiti sono quelli del nord Italia. Secondo quanto dichiara il presidente della maggiore associazione di categoria del settore Assoavi, Gian Luca Bagnara, la contaminazione arriva in particolar modo dagli uccelli selvatici migratori.

Le uova scarseggiano e quelle biologiche risultano introvabili. Nel momento in cui ci si è ritrovati di fronte al virus, non solo sono stati abbattuti gli animali, ma gli allevamenti sono stati isolati per trenta giorni. Dopo questo periodo, si possono introdurre nuovi animali negli stabilimenti. Nonostante la produzione sia crollata, i prezzi non hanno subito aumenti, fortunatamente. Bagnara, su questo punto, spiega: “I contratti con la Gdo sono stati firmati già da mesi e hanno durata annuale. Lo stesso vale per i dolci natalizi”.



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