Fiat, la Fiom attacca Marchionne: “Vuole cancellare i diritti dei lavoratori”

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La Fiat e i suoi progetti industriali sempre al centro delle polemiche. La Fiom attacca Sergio Marchionne lancia l’allarme: l’azienda si sta decentrando sempre di più e il posto di lavoro degli operai italiani è sempre più a rischio. “La governabilità delle fabbriche, gli intoppi al progetto Fabbrica Italia, sono scuse per non dire che Marchionne non ha un vero piano industriale. Che sta investendo in Polonia e in Serbia e che c’e un depotenziamento delle attività in Italia”. E’ quello che ha dichiarato all’Ansa Maurizio Landini, segretario generale della Fiom.

Il sindacalista vede messi in discussione i diritti acquisiti dai lavoratori nello scorso secolo e, preannunciando scioperi, dichiara: “Si apre una fase di lotta. Chiediamo una vera trattativa, perchè finora c’è stato solo un ricatto. Marchionne deve capire che deve applicare i contratti e accettare la contrattazione. Mirafiori e Pomigliano cancellano il contratto nazionale e la contrattazione in azienda. Deve accettare una trattativa vera: in Italia lo sciopero è un diritto, così come essere pagati in caso di malattia. Con i suoi ‘regolamenti’ Marchionne ha cancellato la libertà dei lavoratori di organizzarsi in sindacato. Cancella 50 anni di storia sindacale e introduce un sindacato corporativo e aziendale”.

Landini ha anche attaccato il governo per la sua inettitudine e ha parlato con favore dell’arrivo di case automobilistiche straniere in Italia: “In Germania e Francia i diritti dei lavoratori vengono rispettati anche dai nuovi contratti stipulati”.

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