Economia

Natale 2011, crollano i consumi

La crisi c'è si vede e si sente: ecco come gli italiani hanno passato questo Natale 2011; lo hanno fatto all'insegna del risparmio e del sacrificio.


Che sarebbe stato un Natale 2011 all’insegna del risparmi lo sapevamo. Del resto gli italiani possono permettersi davvero molto poco in questo periodo. Nelle ultime ore però sono arrivati anche i dati, che non sono per nulla confortanti. Come sempre si tratta di statistiche per cui le indagini vengono fatte a campione ma sono comunque specchio di un malessere generale che quest’anno si è fatto sentire più del passato. Ascoltando le interviste in tv nei giorni scorsi abbiamo potuto sentire frasi come “quest’anno si berrà lo spumante e non lo Champagne” oppure “non andremo al ristorante ma staremo a casa”. Forse non sono queste le rinunce di cui parliamo e di cui parlano i numeri. Rinuncia e sacrificio vuol dire non comprare magari il pandoro o il panettone e fare un dolce in casa, o magari non farlo proprio. Il termine rinuncia può essere letto in tanti modi: c’è chi  a Natale al ristorante non c’è mai andato per cui in questo 2011 non ha sentito le differenze. Quello che però ci sembra un pò brutto, a parte tutta la negatività di questo periodo, che d’altra parte è indispensabile, è il fatto che si continui a parlare del Natale in base ai consumi. Perchè?

Il Natale non resta lo stesso anche se si mangia tutti insieme a casa senza andare al ristorante? Non resta lo stesso se invece di salmone e caviale si mangia un’alicetta impanata? Sono altri gli ingredienti che rendono bello o brutto, felice o triste un giorno di festa importante come questo. Ma ognuno giudica con il suo metro e visto che di numeri si deve parlare eccoli a voi.

Secondo Coldiretti c’è stata flessione dei consumi del 18% rispetto al 2010; per il Codacons questo è stato il “peggior Natale da 10 anni”.

Secondo Federconsumatori sono stati spesi 400 mln meno delle previsioni, ovvero circa 4 mld. Tirando le somme possiamo dire che a Natale si è speso il 18% in meno dello scorso anno.

Ma il calo è stato generale: dal settore dell’abbigliamento a quello dei viaggi; anche per quanto riguarda i giocattoli si è speso meno degli anni passati.
 



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