Economia

Pensioni Ape Social e quota 41: decreti sono pronti, ultime notizie su requisiti scivolo pensionistico

Il sottosegretario Boschi rompe gli indugi e su Facebook annuncia che i decreti attuativi su Ape Social e quota 41 sono pronti. A questo punto è ipotizzabile la loro pubblicazione in Gu la prossima settimana


Importanti novità sull’Ape social e quota 41 sono arrivate proprio questo pomeriggio. Il sottosegretario Boschi ha infatti affermato che i decreti attuativi su Ape social e quota 41 per i precoci sarebbero pronti. La notizia è arrivata attraverso un post pubblicato dal sottosegretario sulla sua pagina Facebook. Al di là dell’annuncio, però, la Boschi non ha fornito oggi 19 maggio altri particolari.

Al di là della speranza che il post del sottosegretario può generare in quanti attendono delle novità sulla riforma delle pensioni, è quindi ovvio che è necessario avere un pò di pazienza per conoscere il contenuto di questi tanto invocati decreti in materia di anticipo pensionistico

Ape Social decreti attuativi

E’ da mesi, ormai, che il discorso Ape social tiene banco anche tra le fila del Governo italiano, in un susseguirsi di date e di rinvii che confondo le idee più che chiarirle. L’entrata in vigore della normativa per la pensione anticipata slitta di mese in mese e l’ultima novità risale allo scorso mese di aprile. Infatti, dopo gli interventi effettuati dal Consiglio di Stato, che ha posto alcuni paletti fondamentali sulla questione, Palazzo Chigi è dovuto intervenire per apportare le modifiche richieste al decreto attuativo prima dell’invio definitivo alla Corte dei Conti, organo preposto alla registrazione.
Nello specifico, Palazzo Chigi ha dovuto adeguarsi a quanto suggerito dal Consiglio di Stato, che si è espresso su tempistiche di accettazione delle domande e sui parametri dei beneficiari: le modifiche sono state ingenti e strutturali, perché stando a quanto rilevato da Palazzo Spada mancavano tutti i riferimenti legislativi necessari per includere nell’Ape social i lavoratori agricoli e chi non rientra nei Naspi. Un altro elemento sui cui è stato chiesto il rinvio è la scadenza del 30 giugno per la presentazione della domanda, giacché l’Ape social viaggia con almeno due mesi di ritardo sulla tabella di marcia, pertanto si è ritenuta necessaria una proroga dei termini di almeno un mese.
Dopo queste modifiche sostanziali, i decreti attuativi definitivi dell’Ape social dovrebbero finalmente ottenere il via libera ed essere calendarizzati nella Gazzetta Ufficiale. 

Quota 41 decreti attuativi

Lo stesso iter è stato seguito per quanto riguarda la cosiddetta Quota 41. Anche in questo caso, infatti, Palazzo Spada aveva espresso perplessità collegate all’efficacia della norma nella sua sostanza, ed è stato necessario che Palazzo Chigi intervenisse con nuove modifiche prima di chiedere l’intervento della Corte dei Conti. I decreti attuativi della Quota 41, complementare all’Ape social per i lavoratori precoci, saranno presumibilmente inseriti nella Gazzetta Ufficiale la prossima settimana, il che darà ufficialmente il via alla manovra per la riforma pensionistica italiana. L’attesa, come confermato dalla ultime notizie ad oggi 19  è grande e i tempi sembrano essere maturi per dare il via a una delle più importanti modifiche pensionistiche degli ultimi anni, che si pone come obiettivo la risoluzione delle problematiche presenti della precedente riforma Fornero, che escludeva un’ampia fetta di lavoratori precoci.
I decreti prevedono una suddivisione bi-fase della riforma: in un primo momento gli organi preposti si occuperanno esclusivamente di vagliare le domande pervenute e solo successivamente ci sarà l’erogazione della prestazione, ossia la comunicazione della procedura di uscita anticipata dal mondo del lavoro per gli aventi diritto.
Ape Social requisiti

Secondo le ultime notizie sull’Ape Social e in attesa dei decreti attuativi in materia, hanno diritto a usufruire dello scivolo pensionistico previsto dalla riforma delle pensioni:

  • i disoccupati che hanno subito un licenziamento o che sono stati costretti al licenziamento per giusta causa, purché non percepiscano nessuna forma di sussistenza assistenzale da parte degli organi di previdenza da almeno 3 mesi, che abbiano all’attivo almeno 30 anni di contributi;
  • i lavoratori con 30 anni di contributi che si occupano dell’assistenza al coniuge o a un familiare stretto (primo grado di parentela) da almeno 6 mesi;
  • i lavoratori con un grado di disabilità certificato di almeno il 74% che abbiano maturato almeno 30 di contributi versati.

Inoltre, rientrano tra gli aventi diritto all’Ape Social le persone impiegate nei cosiddetti “lavori usuranti” che hanno maturato almeno 36 anni di contributi e che svolgono la specifica mansione da almeno 6 anni. Tra questi rientrano, per esempio, i facchini, i badanti, gli operatori ecologici, gli autisti di mezzi pesanti e il personale viaggiante.

Tutte queste categorie di lavoratori hanno i requisiti per accedere allo scivolo pensionistico, a patto che il reddito da lavoro saltuario, percepito durante il periodo di vacanza occupazionale, non superi la soglia degli 8.000 euro annuali.

Quota 41 requisiti

Hanno diritto a usufruire delle agevolazioni della Quota 41 per la pensione anticipata i cosiddetti lavoratori precoci, che al compimento del 19esimo anno di età avevano già maturato almeno 12 mesi di lavoro, anche se non continuativo e che hanno maturato complessivamente 41 anni di contributi, anche utilizzando il cumulo gratuito dei contributi. Lo strumento della Quota 41 prescinde dall’età anagrafica del lavoratore ma prevede che al 31 dicembre 1995, questo avesse già maturato un’anzianità contributiva. Questo implica che la pensione risultante per i nuovi pensionati della Quota 41 venga calcolato secondo il sistema misto, retributivo/contributivo. Anche questa ossatura di riforma dovrebbe essere confermata dai decreti attuativi. 



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