Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, è possibile uscire pagando i contributi volontari per gli anni mancanti?

Per rientrare nei requisiti richiesti per le pensioni quota 100, è possibile pagare dei contributi volontari riscattando alcuni anni in cui non si è versato nulla

pensioni quota 100


C’è ancora un po’ di confusione sulla questione delle pensioni quota 100. E’ possibile uscire dal lavoro prima del previsto pagando i contributi volontari per gli anni mancanti? Quello che sappiamo è infatti che si può accedere a questa opzione se si hanno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati alle spalle. E se invece non si raggiungono i 38 anni di contributi è possibile comunque andare in pensione pagando gli anni di contribuzione che mancano? Scopriamo quali sono le possibilità.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, SI PUO’ ANDARE IN PENSIONE ANCHE CON MENO ANNI DI CONTRIBUTI PAGANDO QUELLI RESTANTI?

Mettiamo il caso che un lavoratore abbia compiuto 62 anni di età ma si ritrovi ad esempio con 36 anni di contributi e non 38. In questo caso potrebbe andare a versare i due anni restanti così da avere tutte le caratteristiche per accedere alle pensioni quota 100. Si possono dunque versare i contributi volontari ma solo per i periodi correnti. Infatti l’INPS al riguardo dice che i contributi volontari devono essere pagati “entro il trimestre solare successivo a quello di riferimento“. Quindi i contributi volontari si possono rispettare rispettando i periodi correnti, che sono costituiti da quattro trimestri ogni anno.

E’ POSSIBILE RISCATTARE ALCUNI PERIODI PRIVI DI CONTRIBUZIONE PER POTER RAGGIUNGERE I REQUISITI PER LE PENSIONI QUOTA 100

Non si possono versare in una soluzione unica a meno che tali contributi non siano un riscatto. Si possono riscattare gli anni di contributi relativi alla laurea o titoli ad essa equiparati. A rientrare nella possibilità di riscatto sono anche i contributi per l’astensione facoltativa per maternità, l’attività lavorativa svolta all’estero per un periodo, gli anni di praticantato svolti dai Promotori finanziari. Altri casi in cui si può ricorrere al riscatto di periodi di contribuzione sono i seguenti: per attività svolta con contratto di collaborazione coordinata e continuativa prima del 1 aprile 1996, i periodi di lavoro part time, i periodi non lavorativi e privi di ogni forma di contribuzione previsti da alcune disposizioni di legge e successivi al 31 dicembre 1996, i periodi di lavoro socialmente utile.

Insomma, si rimane fermi al fatto che per accedere alle pensioni quota 100 bisogna rispettare determinati requisiti, ovvero l’aver compiuto 62 anni di età e aver versato 38 anni di contributi. Si può quindi andare a colmare qualche periodo privo di contribuzione nell’arco della propria vita versando i contributi volontari così da rientrare nei suddetti requisiti. Ricordiamo intanto che le finestre per l’uscita dal lavoro dovrebbero essere di tre mesi per i dipendenti privati, sei mesi per i dipendenti pubblici e addirittura 12 mesi per chi lavora nelle scuole.



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