Economia

Riforma pensioni 2019 ultime notizie, cosa cambia dopo gli accordi con Bruxelles

Con la riforma pensioni 2019 arrivano importanti novità già a partire dal prossimo anno: quota 100, taglio pensioni d'oro e taglio indicizzazione assegni

riforma pensioni 2019


Cosa succede alla riforma pensioni 2019 dopo gli accordi con Bruxelles? E’ questa una delle riforme più attese del Governo M5S-Lega. Dunque non si parla solo di pensioni quota 100, ma anche di altre misure che fanno parte del pacchetto pensioni che ha l’obiettivo di rivoluzionare la Legge Fornero. Dunque al suo interno ci sono i tagli alle pensioni d’oro e all’indicizzazione dell’assegno previdenziale. Con le pensioni d’oro i tagli andranno dal 15% al 40% e si parte da una soglia di 100mila euro l’anno. Sotto il punto di vista del taglio alle indicizzazioni delle pensioni, si arriva al 60% con l’adeguamento ridotto per il triennio 2019-2021. Scopriamo dunque nel dettaglio cosa contiene la riforma pensioni 2019 anche a seguito della riduzione delle risorse determinata dagli accordi con Bruxelles.

RIFORMA PENSIONI 2019 ULTIME NOTIZIE, COSA CAMBIA NEL 2019 E COSA SUCCEDE AGLI ASSEGNI DEI PENSIONATI

Le tre novità assolute che saranno presenti nella riforma pensioni 2019 sono le pensioni quota 100, il taglio alle pensioni d’oro e il taglio alle indicizzazioni. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono queste misure e cosa cambia per gli italiani a partire dal nuovo anno.

PENSIONI QUOTA 100

Questa misura è una delle più attese in quanto consente di lasciare il lavoro anticipatamente all’età di 62 anni con 38 anni di contributi versati. Si tratta di requisiti mini,i. I fondi stanziati sono scesi a 4,7 miliardi, a fronte dei 6,7 miliardi promessi in precedenza all’accordo con Bruxelles. Il Governo ha stimato che potrebbero aderire circa 315mila persone. La misura partirà dal giorno 1 aprile 2019 e i primi a lasciare il lavoro saranno i dipendenti privati. Ci sono dei paletti quali le finestre di uscita e il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro.

TAGLIO PENSIONI D’ORO

Nella riforma pensioni 2019 c’è il taglio alle pensioni d’oro, fortemente voluto da questo Governo e che sarà valido a partire dal prossimo anno per una durata di 5 anni. Ci sono cinque aliquote. La riduzione sarà del 15% per i redditi compresi tra i 100mila e i 130mila euro lordi, del 25% per gli importi compresi tra i 130mila e i 200mila euro. Il taglio sale ancora al 30% per chi ha un reddito tra i 200mila e i 350mila euro subirà un taglio pari al 30%. Il 35% verrà applicato ad importi tra 350mila e 500mila euro annui e al di sopra dei 500mila il taglio sarà pari al 40%. In questo modo si risparmiano circa 76 milioni solo nel 2019.

TAGLIO INDICIZZAZIONI

All’interno della riforma delle pensioni del 2019 troviamo anche il taglio alle indicizzazioni, che riguarderà le pensioni che superano i 1.522 euro. Al di sotto di questa cifra, l’assegno non verrà ridimensionato. Per tre anni dunque ci sarà un taglio dell’adeguamento delle pensioni con decurtazioni che possono arrivare anche al 60% per chi supera i 4.566 euro al mese. Ci saranno sei fasce di tagli: fino a 2.029 euro ci sarà un adeguamento del 97%, sotto i 2.537 euro sarà del 77%, fino a 3.042 sarà fino al 52%, fino a 4.566 euro è previsto un adeguamento al 45% e infine del 40% al di sopra dei 4.566 euro.



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