Politica

Il centro destra ci riprova con la “censura preventiva”

La maggioranza di governo ci riprova. Operare anche quest’anno la censura ai programmi di approfondimento in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, come già accaduto l’anno scorso per le regionali. L’emendamento è stato presentato in commissione da Pdl, Lega e Responsabili, dove entro pochi giorni dovrà essere varato il regolamento definitvo, sulla […]


La maggioranza di governo ci riprova. Operare anche quest’anno la censura ai programmi di approfondimento in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, come già accaduto l’anno scorso per le regionali. L’emendamento è stato presentato in commissione da Pdl, Lega e Responsabili, dove entro pochi giorni dovrà essere varato il regolamento definitvo, sulla bozza di quello proposto dal Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli. Per il centro-destra anche i programmi informazione ( Ballarò, Annozero, L’Ultima Parola, Porta a Porta, ecc.) devo essere sottoposti alla più rigida par condicio, e trattati come le Tribune elettorali. Ogni candidato dovrebbe avere lo stesso spazio per proporre il proprio programma, cosa del tutto impossibile visto il numero dei candidati, a centinai. Si vota in 26 comuni capoluogo, in 11 province e in Molise per il consiglio regionale. Questa norma renderebbe impossibile andare in onda.

Pronta la risposta delle opposizioni che ricordano come il Tar si sia già pronunciato sulla materia. La legge sulla par condicio non consente di porre le trasmissioni di approfondimento sullo stesso piano delle Tribune elettorali.

È inammissibile” dice Paolo Gentiloni, del Pd, “proporre questa norma dopo la sentenza del Tar”, “configurerebbe un’evidente violazione di legge”.

Si schiera contro la norma anche Michele Santoro, “sono provvedimenti liberticidi che, qualora approvati, porterebbero nuovamente alla soppressione dei principali programmi di approfondimento informativo del servizio pubblico” e invita il Presidente Zavoli a impegnarsi per evitare il voto sull’emendamento. “Chi oggi fa finta di non vedere non può non essere ritenuto complice” conclude il giornalista.

Errare è umano, perseverare è diabolico” dice Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, ricordando che, dopo la sentenza del Tar, il regolamento verrebbe annullato con un eventuale ricorso.

Giuseppe Procida



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