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Lo strano caso del “clone” dell’ Iphone: copie cinesi e prezzi

Quanti di noi non hanno, almeno per una volta, preso in considerazione la possibilità di impelagarsi in astrusi contratti telefonici o di spendere ragguardevoli cifre per poter far nostro uno dei “gioielli” della telefonia di casa Apple? L’ Iphone rappresenta, sin dalla sua comparsa sul mercato, il massimo termine di paragone per tutti gli altri […]


Quanti di noi non hanno, almeno per una volta, preso in considerazione la possibilità di impelagarsi in astrusi contratti telefonici o di spendere ragguardevoli cifre per poter far nostro uno dei “gioielli” della telefonia di casa Apple?

L’ Iphone rappresenta, sin dalla sua comparsa sul mercato, il massimo termine di paragone per tutti gli altri telefoni cellulari, tanto a livello di hardwere quanto di softwere.

Con l’uscita della quarta generazione si è giunti ad un livello tecnologico da capogiro: migliaia di applicazioni, programmi e giochi per soddisfare il “palato” di tutti gli appassionati, di tecnologia e non: l’oramai famosissimo Apple Store vende le varie “App” in formato digitale spesso a prezzi esigui, dando la possibilità all’utenza di personalizzare la propria piattaforma in base alle proprie esigenze e ai propri gusti, passando da softwere divertenti e curiosi per scherzare con gli amici, come un selezionatore casuale di suoneria, ad applicazioni complesse di grande utilità, come calcolatori scientifici, accordatori di strumenti musicali, e così via dicendo.

Eppure il prezzo non esattamente abbordabile rende inaccessibile ai più l’ultima fatica della casa della mela.

L’irrefrenabile voglia di Iphone porta dunque ad una scontata conseguenza: la copia.

Partendo prima dai “temi”,ossia delle “vesti” grafiche per il menù principale o gli sfondi, il softwere del  nostro telefonino è in grado di diventare, visivamente, una precisa fotocopia del gioiello Appple. Partendo da un semplice espediente di programmazione, come la creazione di un tema stile Iphone, si è giunti ad un dilagante fenomeno, che volge a pizzicare la curiosità di appassionati e non, mostrando un telefono totalmente simile, nell’esterno quanto nel sotwere.

Questi telefoni sono reperibili esclusivamente in internet, provenendo da remote fabbriche cinesi o tailandesi, le cui marche sconosciute suscitano sgomento e curiosità.

Come spesso accade in questi contesti è eBay il venditore preferenziale, affiancato poi da un ampia carrellata di siti “ufficiali”, che tuttavia spesso inciampano nel problema delle tasse doganali, dovendo far arrivare il telefono da territori fuori dall’unione europea.

In ogni caso, a prezzi più che abbordabili, che oscilleranno da un minimo di 30 euro ad un massimo di 100, arriverà a casa nostra questo curioso terminale, provvisto in alcuni casi della certificazione CE, che ne attesta la sicurezza e la legalità.

Fino a qualche tempo fa numerosi erano i dubbi sulla “pericolosità” di questi oggetti: si è parlato si forti radiazioni, di batterie esplosive e quant’altro, senza poter arrivare ad una smentita o ad una confutazione.

Tuttavia il web risponde a numerose domande dell’utenza, smentendo le numerose voci attraverso le dirette esperienze degli appassionati “smanettoni”.

Le primissime cose che notiamo, all’apertura della scatola, è la presenza di due batterie, un pennino, un auricolare, e del telefono, esteticamente identico all’ Iphone, tuttavia sprovvisto di qualsiasi tipo di manuale di istruzioni, seppur alcune volte il gentile rivenditore lo invii attraverso la mail, in un pdf.

Ad un’occhiata superficiale il telefono appare in tutto e per tutto simile al telefono Apple, tuttavia già dalla prima accensione iniziano ad esserci chiare le differenze, con una scarsa qualità della riproduzione del suono; la seconda differenza che salta all’occhio è ovviamente la qualità dello schermo, arrivata oramai, con la 4 generazione del telefono Apple, a livelli altissimi che, nella copia, non sono neppure lontanamente paragonabili, oltre che al modello che prova ad imitare, neppure a telefoni di ben più modesta matrice.

Nei primi modelli, problema risolto con il tempo, si potrà risentire dell’oggettiva difficoltà di traduzione del menù, tradotto dal cinese all’italiano in maniera a dir poco approssimativa.

Il touchscreen fa il suo dovere, risultando, ovviamente, molto poco sensibile.

La somiglianza del menù “copia” e quello originale sono sorprendenti, ma solo nell’aspetto, risultando il primo estremamente limitato e limitante, oltre che poco pratico con le basilari funzioni, quasi le impostazioni del telefono, quali luminosità dello schermo, regolazione del volume e connessione internet.

Il sistema degli sms ed mms si basa sulla tastiera Qwerty virtuale, in full tuch, risultando a volte difficoltosa la scrittura, a causa della scarsa sensibilità dello schermo, impossibile da utilizzare senza l’apposito pennino; il touch, riuscirà a fare il suo dovere malgrado le difficoltà.

La fotocamera è alquanto scadente, con una risoluzione di 0.3 megapixel, nominali, forse ancor meno; pur essendo presente la funzione di videocamera è pressoché inesistente, data la qualità dell’immagine: un video risulterà estremamente sgranato, al pari delle primissime videocamere integrate nei telefoni, oramai sorpassate da quasi un decennio.

In questo panorama ovviamente deludente alcune funzioni stupiscono per funzionalità: una dual sim perfettamente funzionante consente l’uso di due numeri telefonici distinti in contemporanea; capacità in lettura di micro sd (non inclusa) fino ad un massimo di 32 gb, aggiunti ai 100 mb di memoria telefono ed, in fine la durata della batteria, estremamente longeva, fino a 12 giorni di utilizzo medio, mai sotto la settimana anche con un utilizzo spasmodico.

Il softwere montato su questo apparecchio è totalmente programmato in java, per tanto possiede una discreta possibilità di aggiornamento con programmi di diverso genere e funzione, dagli organizer ai giochi.

I numerosi modelli, le sigle e le marche impresse sulle scocche di queste copie sono difficili da quantificare e catalogare; malgrado lo stesso modello e la stessa marca due terminali potranno mostrare sostanziali differenze, sia di softwere che di hardwere. Le case principali, comunque, che vanteranno questi due tipi di telefoni, sono la Anycool e la Cect, facilmente rintracciabili attraverso eBay e google.

Eppure, in questo mediocre dipinto, malgrado la qualità bassa dell’apparecchio, per il prezzo proposto il telefono fa ben più del suo dovere, di certo non paragonabile a nessuna delle maggiori marche mondiali, ma può rappresentare un simpatico diversivo, per coloro che son spinti dalla curiosità, più che dalla necessità di un nuovo telefono cellulare.

Il progresso nel campo della telefonia arriva a stupire giorno dopo giorno, per i livelli qualitativi raggiunti; accanto al filone “ufficiale”, il web riesce ancora una volta a portare una nuova tendenza, quella della copia, un fenomeno visto e rivisto in tutti i campi, dall’abbigliamento alla musica.

Eppure è chiaro come il sole che, nella tecnologia, non esistono scorciatoie, e la qualità della copia difficilmente potrà soddisfare; spesso gli elevati costi dei terminali riflettono il livello qualitativo.

La crisi ancora non sembra voler lasciare i nostri portafogli, eppure su alcune cose, non è possibile lesinare, meglio risparmiare.

Francesco Federico Migliaccio



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8 responses to “Lo strano caso del “clone” dell’ Iphone: copie cinesi e prezzi

  1. Si scrive SOFTWARE, non were… Al primo “inciampo” ho pensato ad un errore di stampa, ma le ripetizioni fanno cambiare opinione…

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