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Il piccolo Leonardo ucciso a Novara: sui cellulari di mamma e compagno le foto delle botte

Le ultime notizie sull'indagine per l'omicidio del piccolo Leonardo: sui cellulari di mamma e compagno le foto del bambino maltrattato

Quando è arrivato in ospedale i medici si son subito resi conto che c’era qualcosa di strano. Hanno subito capito che il piccolo Leonardo non era caduto ma era vittima di maltrattamenti. E oggi purtroppo, dopo settimane di indagini, arrivano dei retroscena che mai si dovrebbero raccontare quando si parla di un bambino. Non solo perchè il piccolo veniva picchiato e maltrattato ma perchè le foto di tutto quello che subiva, finivano sui cellulari di chi gli faceva del male. Il piccolo Leonardo è morto due mesi fa a Novara, era arrivato in ospedale con il fegato rotto tanta la violenza subita nell’ultimo maltrattamento. Oggi, emergono altre verità atroci su questa vicenda che lascia senza fiato.

In carcere con l’accusa di omicidio da subito il compagno della mamma di Leonardo, Nicolas Musi che si è chiuso sin da subito nel silenzio. Mentre Gaia, la mamma di Leonardo, incinta di un altro bambino, ha sempre detto di non avere nulla a che fare con i maltrattamenti . Come faceva a non sapere quello che succedeva al suo bambino se sul suo cellulare arrivavano le foto di quello che era il corpicino martoriato del piccolo?

IL PICCOLO LEONARDO UCCISO A NOVARA: SUI CELLULARI LE IMMAGINI DEI MALTRATTAMENTI

Le indiscrezioni relative alle foto trovate nei cellulari di mamma Gaia e del suo compagno sono state date da Repubblica. Pare che tra i due già da un mese prima della morte del piccolo ci fosse questo scambio di immagini.

Nelle foto scattate si vedrebbero i segni di violenza che sembrano dimostrare come i maltrattamenti sul bambino siano iniziati almeno un mese prima dalla sua morte. Si vedrebbero i lividi sul volto e anche su tutto il corpo. A dimostrazione quindi del fatto che Gaia, se anche non fosse stata presente in casa quando il suo compagno picchiava il bambino, non poteva non accorgersene.

Anche Gaia è una struttura protetta con l’accusa di omicidio ma nega il suo coinvolgimento nei maltrattamenti al bambino. La sua posizione però, dopo il ritrovamento di questo foto, parrebbe aggravarsi.

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