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Uomo Similaun, il nuovo Oetzi in mostra a Bolzano

Oggi lo conosciamo tutti con il simpatico nome di Öetzi: è l’uomo del Similaun, quella mummia in cui si imbatterono ormai venti anni fa Helmut Simon e sua moglie Erika nel corso di un’escursione sui ghiacci del massiccio dell’Ötzal. La notizia del ritrovamento fece ovviamente scalpore, soprattutto dal momento in cui le analisi al carbonio […]


foto ansa

Oggi lo conosciamo tutti con il simpatico nome di Öetzi: è l’uomo del Similaun, quella mummia in cui si imbatterono ormai venti anni fa Helmut Simon e sua moglie Erika nel corso di un’escursione sui ghiacci del massiccio dell’Ötzal.

La notizia del ritrovamento fece ovviamente scalpore, soprattutto dal momento in cui le analisi al carbonio 14 svelarono che quel corpo apparteneva ad un uomo vissuto addirittura tra il 3350 e il 3100 a.C.

Indagini successive, effettuate sul luogo del rinvenimento, consentirono di portare alla luce diversi oggetti che l’uomo aveva con sé, tra cui un’ascia, un arco, un pugnale con manico in legno e quanto restava di una faretra.

Prima la questione relativa alla pertinenza del luogo di ritrovamento al territorio italiano o austriaco, risoltasi a nostro favore, e poi quell’alone di mistero venutosi a creare intorno alle non chiare circostanze della morte di Ötzi, hanno contribuito nel tempo a tenere sempre viva l’attenzione su questa mummia che, conservata in una cella di refrigerazione nel Museo archeologico dell’Alto Adige di Bolzano, può essere guardata attraverso un piccolo vetro.

I dati a disposizione avevano presto consentito agli studiosi di effettuare una prima ipotesi ricostruttiva delle sembianze di Ötzi: un uomo di età compresa tra i 40 e i 50 anni, vestito con tunica, gambali, calzature di cuoio, un mantello in fibra vegetale e un berretto a calotta rivestito da pelliccia d’orso, di cui sono stati rinvenuti i resti. Ma ora, grazie alle moderne tecnologie, è stato possibile perfezionare quella ricostruzione. Partendo dalle tomografie e dalle radiografie computerizzate, i due artisti Alfons ed Adrie Tennis sono infatti riusciti a ricostruire con precisione il volto di Ötzi.

Ed è proprio questa nuova ricostruzione il pezzo forte dell’esposizione appena inaugurata al museo di Bolzano: “Ötzi20 – Life. Science. Fiction. Reality”, una mostra, che celebra, come dice il titolo, i 20 anni dalla scoperta della mummia e che sarà visitabile fino al 15 gennaio del 2012.

Tutte le informazioni sono reperibili sui siti internet www.iceman.it e www.oetzi20.it.

Silvia Cresci



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