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Un viaggio nostalgico negli anni 90 che sembrano mancarci troppo, oggi ci piacerebbe rivivere senza le comodità del nuovo millennio?

La nostalgia degli anni 90 ci invade sempre più spesso: ma siamo sicuri che dopo aver conosciuto tutti gli agi del nuovo millennio torneremmo a vivere in quegli anni?


Ci siamo lasciati trasportare anche noi dalla nostalgia per gli anni 90 in attesa di vedere la prima puntata del programma di Italia 1 90 special dedicato proprio a tutto quello che succedeva in quegli anni che tanto mancano agli italiani. La scelta di Mediaset ci ha fatto riflettere. Quali sono state le vostre serie tv  più amate? Quali sono le fiction degli anni 90 che rivedete sempre con piacere sui canali sperduti del digitale terrestre? Lacrime, emozioni ma anche tanti sorrisi. Erano gli anni in cui le preoccupazioni sembravano lontane, gli anni in cui non c’erano i social e i nostri amici erano davvero i protagonisti delle serie tv in onda in particolare su Mediaset. Erano gli anni del mono colore: ci si vestita solo di rosa, dai calzini al cappellino, oppure di lilla, colore must di quegli anni. Ci si vestita solo di turchese dalla testa ai piedi con gli indimenticabili pantaloni a zampa di elefante, se ci avessero detto che li avremmo cancellati così facilmente tradendoli con i pantaloni a sigaretta non ci avremmo mai creduto. Erano gli anni dei primi cellulari, con snake sui Nokia, con gli squilli che ci facevano capire quanto pensavamo al nostro amato. Ma era solo l’inizio perchè noi le telefonate le facevamo dal fisso, con l’ansia che a rispondere non sarebbe stata la persona che cercavamo. Oppure c’erano le cabine telefoniche, con i gettoni e le schede da collezionare. Non avremmo mai pensato di scriverci su un gruppo di Whatsapp e mai probabilmente avremmo immaginato che avremmo fotografato tutto quello che facevamo mentre eravamo in giro con i nostri amici ( anche considerato il fatto che il 90% era da tenere segreto). Erano gli anni in cui tornavamo a casa per vedere le nostre serie preferite e la giornata era anche impostata in base agli orari ben precisi: i più fortunati potevano registrare le video cassette, ma non era cosa facile. Per cui tutti davanti alla tv per vedere i Power Rangers da più piccoli e poi da “grandi” c’era Beverly Hills, sempre che  la mamma era abbastanza moderna da concedervene la visione, vale lo stesso per Non è la Rai. Per quanto Ambra e company fossero adorate dalle adolescenti, non si può dire lo stesso delle mamme che di certo non apprezzavano sculettamenti vari ed eventuali. E poi tutti a chiamare in radio per chiedere la canzone da ascoltare, registrarla e premere sul testo rewind per ascoltarla senza fine e impararla a memoria. Non c’erano i testi scritti su internet, c’erano solo i giornaletti che di tanto in tanto ci regalavano qualche gioia con i testi dei brani più amati, oltre agli imperdibili poster di Cioè da appendere sulle pareti delle nostre stanzette. E a proposito di stanzette per le ragazze sulle mensole non poteva mancare una cosa: il profumo Bon Bon di Malizia rigorosamente alla Vaniglia. E se le ragazzine inondavano gli oratori e le strade di profumo, i maschietti non uscivano di casa senza prima la passata di gel, immancabile. 

Gli anni 90 sono stati gli anni dell’amico di penna, se non ne avevi uno eri davvero una brutta persona. Le lettere erano il mezzo di comunicazione più trendy. Non c’era internet, non c’era google e alle domande più delicate le risposte le davano sempre le grandi esperte di Cioè. Erano gli anni in cui guardavi il ragazzo che ti piaceva giocare in sala giochi, erano gli anni in cui il ragazzo conquistava la donna della sua vita con canzoni a ripetizione sul juke box ma mandava un amico a mettere il gettone. Erano gli anni del “vuoi fidanzarti con me metti su sul cuore”. Erano gli anni in cui un po’ tutte eravamo fidanzate con Zack Morris o con Yuri di Piccoli problemi di cuore. E se non bastavano le sigle dei cartoni a strapparci lacrime, ci pensavano i cantanti del momento: da Laura Pausini ai LunaPop o gli 883 che avevano sempre una canzone adatta a ogni singolo momento della nostra esistenza. E poi c’erano le Spice Girls: chi a scuola non ha giocato a essere una di loro ( quando ci si annoiava a giocare a Power Rangers visto che i maschi volevano sempre essere il rosso e le ragazze la rosa)? 

C’è sempre questa parvenza di nostalgia quando si parla degli anni 90. Con aria di supponenza ripetiamo sempre “ma che ne sanno i novanta” riferendoci a chi nel decennio c’è nato ma non ricorda nulla di quei tempi. Ma noi torneremmo davvero a chiamare dalla cabina telefonica, a non avere un cellulare, a non chattare a chilometri di distanza? Rinunceremmo alle nostre amate foto, a Instagram, a Facebook? Si stava davvero così bene negli anni 90 di cui tanto spesso parliamo? Immaginiamo una uscita al sabato sera nel 2018: selfie in bagno prima di uscire di casa per mostrare il look ai nostri amici. Storia su Instagram mentre siamo in macchina e stiamo raggiungendo il luogo dell’appuntamento. Foto al biglietto del cinema se stiamo per entrare a vedere un film oppure foto al bicchiere dell’aperitivo. E poi foto al piatto che stiamo mangiando a cena, anche se si tratta di una pizza margherita. Siamo sicuri di voler rinunciare a tutto questo? Come potremmo goderci una cena  gustando solo il sapore di una pizza o come potremmo goderci un film senza cercare la trama su Wikipedia, commentare su Twitter e allo stesso tempo mettere su Facebook un nostro pensiero sulla pellicola? Potremmo davvero vivere in un mondo senza like, senza stories? La nostra immagine senza filtri, senza ritocchi? Rinunceremmo davvero a tutto quello che oggi siamo diventati? Certo, se dovessimo pagare un rullino e la stampa di tutte le foto che ci facciamo, rinunceremmo volentieri a qualche selfie di troppo. 



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