Attualità Italiana

Uso auto di parenti: quando è necessaria l’annotazione sul libretto

La norma che scatta da lunedì 3 novembre e impone l'aggiornamento delle intestazioni dei libretti di circolazione vale anche tra privati? In quali casi?


Sta suscitando critiche e preoccupazioni in questi giorni la circolare che impone l’aggiornamento delle intestazioni dei libretti di circolazione a partire da lunedì prossimo, 3 novembre. Se la norma è stata pensata soprattutto per regolarizzare l’uso di auto aziendali e a noleggio, a preoccuparsi sono soprattutto i privati. Ma chi usa la macchina di un parente è tenuto all’aggiornamento dell’intestazione sul libretto?

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In realtà, sebbene la circolare sul punto sia poco chiara e abbia quindi creato molta confusione e allarmismo, non è proprio così o almeno dipende da casi. Prima di tutto la norma esclude espressamente i parenti conviventi. C’è poi un limite temporale fissato a 30 giorni: è da questo termine che scatta l’obbligo di annotazione sulla carta di circolazione. Se si usa quindi sporadicamente o occasionalmente la macchina di un amico o di un parente quindi non vige nessun obbligo di questo tipo. Anche perché la circolare parla di uso esclusivo e personale. Il periodo di 30 giorni si calcola in giorni naturali e consecutivi e non conta che si tratti di un unico anno solare oppure di più anni successivi. L’obbligo quindi si estende ai privati parenti solo nel caso di comodato d’uso prolungato tra soggetti non conviventi: supponiamo ad esempio che il figlio sia andato a vivere da solo ma usi la macchina intestata al padre in via esclusiva e personale. Resta peraltro difficile anche in questo caso dimostrare, al momento dello stop dei vigili, che l’utilizzo si protragga per più di 30 giorni consecutivi e quindi il rischio delle multe salate minacciate online sembra in ogni caso scongiurato. Detto questo nulla proibisce al parente titolare del veicolo di annotare l’uso di un altro soggetto anche se convivente: supponiamo ad esempio il caso di un padre che voglia responsabilizzare il figlio.

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