Attualità Italiana

Morte Francesco Pio sbranato dai pitbull: indagati i proprietari e parenti

Adesso si indaga per concorso in omicidio colposo per la morte del piccolo Francesco Pio a Eboli: nella casa dove viveva il bambino c'erano ben 4 pitbull

francesco pio aggredito pitbull

Cosa è successo davvero nella villetta in cui c’erano ben 4 pitbull insieme a un bambino di un anno, lo scopriranno gli inquirenti. Per la morte di Francesco Pio, il bambino che nelle campagne di Eboli è stato sbranato dai pitbull mentre era in casa con sua madre e i suoi zii, indaga adesso la procura. Il bambino, secondo il racconto delle persone presenti, era in braccio allo zio, fratello di sua mamma. I cani avrebbero aggredito prima il ragazzo e poi gli avrebbero portato via dalle braccia il piccolo per il quale non ci sarebbe stato più nulla da fare nonostante l’intervento della mamma, anch’ella ferita e delle altre persone presenti in casa.

Questa mattina, a poche ore dal dramma e dalla morte del piccolo, la notizia dell’apertura di un’indagine nei confronti della madre, degli zii e dei proprietari dei cani. L’accusa contestata dal pm Alessandro Di Vico della Procura di Salerno è concorso in omicidio colposo. Oltre alla mamma del bambino, Paola Ferrentino, di 25 anni e residente a Campolongo in via Caracciolo (residenza diversa dall’abitazione dove è avvenuta la tragedia) sono stati indagati anche Giuseppe e Simone Santoro, gli zii di Francesco Pio, residenti a Fisciano e Montecorvino Rovella. Gli altri due coinvolti nell’inchiesta della procura della Repubblica di Salerno sono Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, ex coniugi di Battipaglia e proprietari dei due pitbull che hanno azzannato e ucciso il bambino.

In casa in tutto c’erano quattro pitbull. Gli avvocati difensori sono Daniele Olivieri e Rosario Bucella. Secondo il racconto degli zii del bambino, i cani non erano mai stati tenuti nella stessa stanza del piccolo e per questo, lo avrebbero aggredito, non riconoscendolo. Una versione che però è tutta da confermare.

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Si indaga per la morte del piccolo Francesco Pio

 L’amica della mamma di Francesco Pio, Gaia, ha raccontato ai microfoni de La vita in diretta che aveva aperto le porte di casa sua alla donna che nell’ultimo periodo non sapeva dove stare. Mai si sarebbe aspettata una simile tragedia. Ieri è stata ore in ospedale per riprendersi dallo shock e ricevere da un neurologo una cura che le permettesse di stare in piedi.

I cinque indagati avranno la facoltà di nominare un anatomo patologo di fiducia. Il pm Di Vico ha identificato Francesco D’Amaro, ex compagno di Paola Ferrentino, come persona offesa.

Ci sono molte cose da verificare: il fatto che in casa, nel giardino, non ci fossero gabbie chiuse, non ci fosse nessun genere di recinzione. Inoltre i cani potevano essere anche un pericolo per i pedoni, essendo il cancello della villetta spesso aperto, secondo quante è emerso. Se è vero che i parenti del piccolo hanno raccontato che i cani erano chiusi e che si sarebbero liberati da soli, non è chiaro come, sarà tutto da verificare.

Gli inquirenti hanno ascoltato la mamma e i due zii del bambino che hanno raccontato di aver lottato per riprendere il piccolo dopo l’aggressione ma non ci sono riusciti. Alla fine dopo averlo ucciso i cani lo avrebbero gettato via, era in una pozza di sangue. Sarà l’autopsia a chiarire in modo più preciso cosa è accaduto davvero. Chi indaga dovrà fare chiarezza anche su un altro punto: come mai la mamma e gli zii non hanno trasportato il bambino al Campolongo Hospital, a soli 500 metri di distanza dalla casa della tragedia, invece di aspettare l’ambulanza del 118 distante 15 chilometri dalla litoranea? Probabilmente il piccolo Francesco Pio è morto subito e non ci sarebbe stato più nulla da fare ma questo, sarà chiarito solo con le indagini.

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