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Infezione da clamidia: un test rivela il contagio in 20 minuti

Un recente studio scientifico ha scoperto un test per la verifica del contagio da clamidia in pochi minuti


La Camidia è un’infezione che colpisce le zone intime delle donne o degli uomini, senza mostrare particolari sintomi; questo suo status di virus silente, tuttavia, può portare alla formazione di fastidiosi sintomi che difficilmente vengono condotti ad essa. Ora, però, esiste un test che rivela il contagio in soli 20 minuti.

La Clamidia nelle donne può provocare perdite vaginali, prurito nelle zone intime, emorragie dopo aver concluso un rapporto sessuale o durante il ciclo e, nei casi più gravi, anche sterilità. Negli uomini, invece, tale infezione può provocare gonfiori nei testicoli con relativo dolore, ma anche gonfiore, bruciori quando si fa la pipì e perdite di liquidi. Sia nelle femmine che nei maschietti, questa malattia può causare la nascita di dolori addominali e nella zona lombare, oltre a febbre.

Un recente studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stoccolma ed Estonia pubblicato all’interno della rivista specializzata “Journal of Molecular Diagnostics”, da oggi è possibile eseguire un test che permette di verificare la presenza o meno dell’infezione in soli venti minuti.

Il principale autore dello studio scientifico ha spiegato che: “Il test consente un rilevamento altamente specifico della Chlamydia trachomatis con livelli di sensibilità significativamente migliorati rispetto ai test POC attualmente disponibili”.

Per verificare l’effettiva attendibilità del nuovo test, sono stati compiuti degli esami su alcuni campioni di urina rilasciati da pazienti uomini e donne: su circa 70 pazienti presi in esame, solo 12 presentavano un contagio da clamidia; tuttavia, tra i soggetti infetti erano solo 3 a percepire i sintomi, gli altri erano completamente asintomatici.

Questo nuovo test è sicuramente molto utile per tutte le persone sessualmente attive che vogliono verificare l’eventuale contagio da questa infezione e, nel caso in cui i risultati fossero positivi, procedere con la terapia farmacologica più opportuna per eliminare il problema.

 



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