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Caffeina: “Una droga socialmente accettabile”

La caffeina è la droga più diffusa al mondo. Uno studio condotto dall'American University di Washington ha dimostrato come possa creare dipendenza e causare vere e proprie crisi d'astinenza


Da quanto tempo si dibatte sugli effetti della caffeina. Continui studi ne identificano ogni anno i benefici e le controindicazioni. Ma mai prima d’ora si era arrivati ad affermare scientificamente che la caffeina è la droga più diffusa al mondo

Secondo alcuni studiosi dell’American University di Washington, chi è solito assumere caffè, con dosi piuttosto elevate, mostrerebbe una notevole dipendenza e come in tutte (o quasi) le droghe, ridurne il consumo causerebbe vere  e proprie manifestazioni d’astinenza. Un problema a cui, addirittura, è stato dato un nome ben preciso: Caffeine Use Disorder. Qualche esempio: in molti, seppur indotti da situazioni particolari come stati di salute morbosi legati per esempio all’ipertensione, a malattia cardiovascolari o semplicemente a una gravidanza, non riescono a farne a meno.

“Gli effetti negativi della caffeina – spiega la coordinatrice dello studio Laura Juliano dell’American University – sono spesso riconosciuti come tali, perché si tratta di una droga socialmente accettabile e ampiamente consumata, ben integrata nelle nostre abitudini e routine. E mentre molte persone possono consumare caffeina senza avere danni – sottolinea la dottoressa – per alcuni produce effetti negativi, dipendenza fisica, interferisce con il funzionamento quotidiano e può essere difficile rinunciarci: tutti segni di un uso problematico”.

Lo studio, è stato pubblicato recentemente sul Journal of Caffeine Research (si, esiste anche questa rivista), ed è una sorta di agglomerato di tutte le ricerche che hanno dimostrato negli ultimi anni l’esistenza della dipendenza da caffeina. Ancora una volta,  inoltre, si è scritto sulla quantità massima di prodotto assimilabile. Gli uomini adulti, per esempio,  dovrebbero limitarsi a bere 2/3 tazze di caffè al giorno (400 mg circa).

Un altro studio, anche questo molto recente, questa volta pubblicato su Nature Neuroscience dall’Università di Baltimora, ha dimostrato che una dose di caffeina equivalente a circa 2/3 tazzine di caffè espresso, assunta dopo aver visualizzato su uno schermo una serie di oggetti, consente di migliorare le prestazioni in un test di riconoscimento condotto 24 ore dopo. Per la prima volta, è stato dimostrato un effetto specifico della sostanza sul processo di consolidamento dei ricordi.

Quindi fa male o fa bene? A parere degli studiosi di Baltimora fa bene ed aiuta la memoria. Tuttavia, a detta dei ricercatori di Washington crea dipendenza, quindi è una droga e quindi, fa male… Ancora una volta il dibattito è aperto. “Il malinteso che c’è tra i professionisti – precisa la Juliano – non è uguale a quello che c’è intorno al fatto che non è difficile rinunciare alla caffeina. Tuttavia, secondo alcuni studi sulla popolazione, oltre il 50 per cento dei normali consumatori di caffeina hanno mostrato di avere difficoltà nello smettere o ridurre il consumo di caffeina. Inoltre, la ricerca genetica può aiutarci a comprendere meglio gli effetti della caffeina sulla salute e sulla gravidanza, così come le differenze individuali nel consumo di caffeina e sensibilità”.

Quindi se faccia davvero male non ci è dato ancora saperlo (a meno ché chiaramente non si assumano quantità esagerate). Una cosa è certa: il risultato scientifico di questo studio ci rende tutti un po’ più drogati…



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