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Gli italiani che scoprono l’Interruttore delle cellule tumorali

Gli italiani che scoprono l'Interruttore delle cellule tumorali: ecco le ultime news


Le cellule tumorali dell’organismo riescono a aggirare le nostre difese naturali impedendo al nostro sistema immunitario di attaccarle. Molti e nuovi dettagli su questo meccanismo sono stati portati alla luce da uno studio condotto dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma e dal Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Genova. Lo studio in questione è stato pubblicato sul “Journal of Allergy and Clinical Immunology”. In pratica i ricercatori hanno rilevato l’esistenza di una sorta di interruttore presente sulla superficie delle cellule Natural Killer (Nk) del sistema immunitario. Questo interruttore (PD-1) viene impiegato dal tumore per neutralizzare le difese anti-cancro. Ma cerchiamo di capire come funziona questo meccanismo. Le cellule Nk riconoscono e distruggono le cellule infette. Quando però si trovano ad attaccare le cellule tumorali il PD-1 interagendo con le molecole presenti sulla superficie esterna delle cellule tumorali (PDL-1) blocca l’aggressione e disattiva le Nk. Questa sorta di blocco delle Nk causato dall’interazione tra PD-1 e PDL-1 si può prevenire grazie all’uso di un anticorpo monoclonale specifico per il recettore PD-1. Secondo Emanuela Marcenaro, dell’Università di Genova, questo anticorpo legandosi al PD-1 lo “maschera e gli impedisce di interagire con il PDL-1 e di generare segnali che inattivano le cellule killer”.
Lo studio è stato condotto su pazienti con carcinoma dell’ovaio ma nonostante questo, come sottolinea Alessandro Moretta, direttore dei Laboratori di istologia dell’Università di Genova ha “una valenza più generale perché rivela come tumori controllabili prevalentemente dalle cellule Nk siano possibili candidati per la terapia con anticorpi anti PD-1”.
Lorenzo Moretta, direttore del Dipartimento dei laboratori e immunologia e responsabile dell’Area di ricerca di immunologia del Bambino Gesù ritiene che questo trattamento può essere valido anche per i tumori pediatrici. Ad ogni modo questi risultati sono importantissimi perché conoscendo il meccanismo del PD-1 e di conseguenza anche le cellule coinvolte, potranno arrivare progressi decisivi nella lotta contro alcuni tumori.



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