Dal Mondo

Twitter viene citato in giudizio per avere danneggiato l’immagine di James Dean

La CMG Worldwide, agenzia statunitense che tutela l'immagine delle star di Hollywood, ha citato in giudizio Twitter a causa di un account non ufficiale dedicato a James Dean


In questi ultimi giorni il popolare social networking Twitter è salito alla ribalta a causa di una citazione in giudizio avviata dall’agenzia statunitense, la CMG Worldwide , che si occupa di tutelare l’immagine dei divi americani.

L’ennesima lite giudiziaria a carico di Twitter prende le mosse da un account non ufficiale. E’ un account che contiene le frasi celebri, le citazioni e le immagini del mito americano di Gioventù Bruciata . Una pagina creata e gestita da un fan che si limita ad aggiornare i messaggi di testo con ricordi legati all’attore James Dean . Un profilo amarcord, forse un po’ nostalgico, messo a punto appositamente per i fan dell’attore di Hollywood passato a miglior vita a soli 24 anni. In apparenza non ci sarebbe niente di illegale. Ma, capita spesso che l’apparenza possa ingannare. Ed infatti il motivo del contendere esiste ed è anche abbastanza rilevante. Il regolamento di Twitter prevede nero su bianco una disciplina ad hoc per gli account del genere. La regola impone di indicare a chiare lettere che non si tratta di un account ufficiale quando la gestione dell’immagine del personaggio pubblico è nelle mani di una persona qualsiasi come un fan. L’account di James Dean pare non rechi la indicazione di pagina non ufficiale. Anzi, chi ha proposto la querela è certo che manchi la dicitura che indichi la non ufficialità della pagina Twitter. Così, gli 8 mila followers potrebbero essere indotti a ritenere che si tratti di una pagina amministrata dai titolari dei diritti di immagine di James Dean, gli unici soggetti legalmente idonei a gestirne i diritti d’autore. Nel corso dell’ultimo anno, più e più volte, la CMG Worldwide ha domandato la rimozione del profilo, ma Twitter è rimasto indifferente alle richieste provocando l’azione legale di tutela. L’agenzia statunitense garante dell’immagine dei personaggi pubblici ha citato in giudizio non solo il social network, ma anche il proprietario dell’account incriminato che presto terminerà di cinguettare illecitamente dal falso profilo Twitter.



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