Bresso, Guardia di Finanza chiude bar per evasione di 7,20 euro
Un bar del centro di Bresso è stato chiuso per tre giorni dalla Guardia di Finanza, dopo essere stato pizzicato per la quinta volta a non emettere scontrini ai clienti
Sequestro del locale per un’evasione di poco più di sette euro. È successo a Bresso, in provincia di Milano. L’esercizio interessato è il bar “Caffè Portici”, situato nel centro della città. Il bar ha dovuto chiudere i battenti per tre giorni, perché beccato per la quinta volta dalla Guardia di Finanza a evadere il fisco, non emettendo il regolare scontrino.
Polemica a Bresso, dove un bar è stato costretto ad abbassare la saracinesca per tre giorni in seguito a un provvedimento della Guardia di Finanza, che ha sanzionato i proprietari dell’esercizio per aver evaso il fisco. Il clamore è stato scaturito dall’entità dell’evasione: si tratta di 7,20 euro, pari a qualche caffè e due brioches. Gli esercenti, per la quinta volta, sono stati scoperti a non emettere regolare scontrino fiscale e in questo caso la norma prevede la chiusura del negozio.
I proprietari del locale sono Dino Tucci, di 64 anni, e il figlio Massimiliano, di 62. A loro è stata comminata una multa di 2.500 euro e la chiusura forzata per tre giorni lavorativi.
Tra la popolazione locale, sono stati in tanti a mostrare la solidarietà ai due baristi. Dal canto loro i due proprietari hanno esposto un messaggio rivolto all’Agenzia delle Entrate in cui si legge: “Lo scopo principale è portare in cassa i soldi, ad ogni costo. A questi signori non importa se lavoriamo 16 ore al giorno, non importa se per onorare il lavoro trascuriamo anche gli affetti familiari o se qualcuno viene un infarto per stress“.
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