Attualità Italiana

Uccise le tre figlie con 90 coltellate: tenta suicidio in carcere

Ha tentato di togliersi la vita in carcere la mamma che, il 9 marzo scorso, uccise le tre figlie con 90 coltellate dopo essere stata lasciata dal marito per un'altra donna


Edlira Dobrushi, la madre albanese che aveva ucciso a marzo scorso le sue tre figlie con 90 coltellate, ha tentato il suicidio in carcere. La donna albanese, 37 anni, ha cercato di strangolarsi con una calza di nylon. Un’ agente della polizia penitenziaria ha notato da fuori qualcosa di strano, si è insospettita ed ha fatto irruzione nella cella salvandole così la vita. Ora Edlira è ricoverata presso l’ospedale Sant’Anna di Como dove è stata trasportata d’urgenza ma le sue condizioni al momento non sono gravi.

La madre assassina non rischia la vita. La sua storia aveva scioccato l’Italia intera qualche mese fa: il 9 marzo scorso si era infatti brutalmente accanita contro le tre figlie, Simona, Kesi e Sidny rispettivamente di 3, 10 e 13 anni inferendo loro novanta coltellate (esattamente trenta su ogni corpo e questo macabro dettaglio emerso dall’autopsia è quello che ha scioccato di più l’opinione pubblica facendo pensare ad un piano lucido nella sua pazzia e ben calcolato). Per i notiziari divenne subito la mamma mostro di Chiuso (Lecco).

LECCO, MAMMA UCCIDE FIGLIO A COLTELLATE

Dopo una breve permanenza in psichiatria la donna era stata trasferita nel carcere Bassone di Como dove dovrà scontare la pena per omicidio plurimo aggravato dal rapporto di consanguineità. Da subito dopo il tragico triplice omicidio la donna aveva ammesso tra le lacrime la sua disperazione sopraggiunta dopo la separazione dal marito. Agli inquirenti aveva spiegato che non voleva travolgere le tre figlie nella sua vita di disperazione. Per questo le aveva uccise in quel modo tanto assurdo e crudele. In carcere , spiega il suo avvocato, Edlira Dobrushi è molto spesso sedata. Ma questo non è servito ad evitare che la donna si spingesse a questo gesto estremo. Il legale della difesa ha precisato che, nei rari momenti di lucidità, è riuscito a far comprendere alla donna gli sviluppi processuali che l’attendono.

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