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Fukushima, girasoli per eliminare radioattività dal suolo

In Giappone si pensa ad un progetto ecologico, basato sui girasoli, per eliminare la radioattività dal suolo in seguito al disastro nucleare di Fukushima. La proposta arriva da un gruppo di ricercatori nipponici. Piantando semi di girasole si potrebbe assorbire la radioattività del suolo, come dimostrato da esperimenti seguenti alla catastrofe ambientale di Chernobyl. Pare infatti […]


In Giappone si pensa ad un progetto ecologico, basato sui girasoli, per eliminare la radioattività dal suolo in seguito al disastro nucleare di Fukushima. La proposta arriva da un gruppo di ricercatori nipponici. Piantando semi di girasole si potrebbe assorbire la radioattività del suolo, come dimostrato da esperimenti seguenti alla catastrofe ambientale di Chernobyl. Pare infatti che i girasoli siano in grado di assorbire il pericolosissimo cesio radioattivo emesso dall’impianto di Fukushima, colpito dal terremoto con conseguente tsunami dell’11 marzo in Giappone.

A presentare la proposta di utilizzare i girasoli per eliminare la radioattività dal suolo è Masamichi Yamashita, che insieme ad un gruppo di scienziati, si occupa di agricoltura spaziale per l’agenzia spaziale del Giappone, chiamata Jaxa. Il piano consiste nel piantare semi di girasole vicino Fukushima n.1, in quanto questi fiori potrebbero in tal modo assorbire sostanze come il cesio 134 e 137, altamente inquinanti. Ma non è solo nei pressi della centrale che l’intervento potrebbe rivelarsi utile. Sarebbe infatti consigliabile coltivare girasoli anche nei giardini delle scuole situate fino a 30 km di distanza dalla disastrata centrale nucleare di Fukushima. Per dare un input a questa iniziativa, il gruppo di ricercatori ha raccolto 300 chilogrammi di semi di girasole.

Ma c’è un problema. Dove andranno a finire i fiori contaminati? Pare ci sia una soluzione anche a questo. I girasoli potrebbero essere trattati con i batteri che vengono utilizzati nello smaltimento dei rifiuti, i quali ridurrebbero così la massa dei girasoli all’1% del volume originale. In questo modo i fiori verrebbero smaltiti come tutti gli altri rifiuti nucleari. Al riguardo si stanno vagliando varie ipotesi.

Dare vita a campi di girasole, oltre ai benefici pratici, potrebbe essere un simbolo di rinascita per un paese che è stato messo a dura prova dallo tsunami, e dalla catastrofe nucleare che ne è seguita. E proprio lì, dove vi sono state morte e distruzione, si potrebbe veder rinascere la vita.

Assunta De Rosa



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