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Novità giochi, Ubisoft lancia il sexy party game

La famosa casa produttrice di videogame, Ubisoft, lancia un gioco erotico che potremmo etichettare come “sexy party game”, giocabile solo ed esclusivamente per Nintendo Wii e Playstation 3. Se siete stanchi dei soliti giochi e volete passare una serata un pò piccante,Ubisoft vi dà la soluzione con il gioco “We Dare” che tradotto in italiano […]

La famosa casa produttrice di videogame, Ubisoft, lancia un gioco erotico che potremmo etichettare come “sexy party game”, giocabile solo ed esclusivamente per Nintendo Wii e Playstation 3. Se siete stanchi dei soliti giochi e volete passare una serata un pò piccante,Ubisoft vi dà la soluzione con il gioco “We Dare” che tradotto in italiano vuol dire “Noi Osiamo”, un giochino  con un concentrato di minigames con tematiche pseudoerotiche da giocare con amici, ma soprattutto amiche disposte a mettersi in gioco senza troppe inibizioni.

Nonostante l’ Ubisoft non abbia mai annunciato o presentato a manifestazioni passate il gioco osè, gli Usa molto probabilmente non ne permetteranno l’uscita, lo ha reso noto un rappresentante del publisher francese sulle pagine di IGN senza dare alcuna spiegazione al riguardo. Il gioco arriverà in Europa verso gli inizi di marzo al costo di circa 28 euro. Con l’uscita di questo videogame si assotiglia sempre di più la linea tra party e sexy party.Nel web intanto si può già visionare il trailer che dura all’incirca 2 minuti in cui si può avere un idea delle variè modalità di gioco, come ad esempio mordere la mela in due, o addirittura schiaffi sul fondoschiena.

Le visualizzazioni aumentano ogni giorno e cominciano a vedersi delle parodie del gioco.Esso sta cominciando a riscuotere un certo successo nonostante non ancora ufficialmente sul mercato. Le organizzazioni per la tutela dei minori stanno iniziando a mobilitarsi in quanto si pone un punto di domanda sull’impatto che questo game avrà su  menti dei ragazzini che ovviamente non sono preparate.

Anche in Gran Bretagna si fanno più forti in questi giorni le critiche sulla decisione di rilasciare il gioco ai maggiori di dodici anni.Un interrogativo ancor più ampio viene sollevato dalle famiglie, preoccupate da un mondo che sempre più toglie ai propri figli quella spensieratezza e quell’innocenza tipica della loro età.

Claudio Marzella



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