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Dopo Google la Sony: gli hackers mietono una nuova vittima

Come ormai accade quasi periodicamente, a grande ritorno approdano nuovamente gli hackers. In questi giorni si è tanto discusso ed ha fatto tanto scalpore, la questione su Google che punta il dito contro la Cina, ad oggi si aggiunge un nuovo raid informatico, presso il colosso mondiale della Sony. Per quanto riguarda il colosso Sony, […]


Come ormai accade quasi periodicamente, a grande ritorno approdano nuovamente gli hackers. In questi giorni si è tanto discusso ed ha fatto tanto scalpore, la questione su Google che punta il dito contro la Cina, ad oggi si aggiunge un nuovo raid informatico, presso il colosso mondiale della Sony.

Per quanto riguarda il colosso Sony, pare che un gruppo di hackers si sia introdotto nel sistema ed avrebbe rubato più di un milioni di dati, tra password, indirizzi email ed altri dati personali, appartenenti tutti al server della Sonypictures.com . Lo hanno annunciato, un gruppo di hacker professionisti che si fanno chiamare Lulz Security e che già in precedenza avevano commesso attacchi di vera e propria pirateria su altri sistemi come quelli della Playstation, in cui sono stati sottratti circa 77 milioni di account e quelli della Fox, casa di produzione amerciana.

Ad annunciarlo sono stati gli stessi in un messaggio divulgato su Twitter in cui hanno affermato “Ci siamo introdotti nel sito della SonyPictures.com e abbiamo fatto man bassa di più di 1 milione di dati, dei suoi utenti “.

Mentre invece per quanto riguarda il raid informatico al colosso mondiale Google, pare che vi sia stata una violazione di alcune centinaia di caselle Gmail. Ma Google tiene tutto sotto controllo, e scopre che gli attacchi provengono da alcune zone della Cina Orientale, su cui punta il dito. In annuncio i vertici di Google fanno sapere  che “Non si tratta di attacco informatico ma di un sistema di phishing mirato , in cui con un email, si manda agli utenti un allegato che in realtà si tratterebbe di un falso, e che nasconderebbe al suo interno un link attraverso il quale, con un semplice click su di esso, il sistema truffaldino registrerebbe i dati e le password degli utenti”.

Non c’è che dire, con in Internet c’è poco da stare tranquilli.



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