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Torino: prova a uccidere la compagna, poi si spara davanti agli agenti di Polizia

Torino: prova a uccidere la compagna, poi si spara davanti agli agenti di Polizia. Le ultime news


Ancora un fatto di cronaca nera che lascia senza parole quello che arriva da Torino in questa domenica di metà agosto. Un uomo avrebbe cercato di uccidere la sua compagna, poi, credendola probabilmente morta, si è tolto la vita davanti agli agenti di Polizia arrivati sul posto.  Un uomo di 45 anni, Elio Giancotti, residente a Grugliasco, è morto così questa mattina alle 6.30, a Torino, alla Crocetta, in corso Vittorio Emanuele II, all’angolo con corso Galileo Ferraris. Sono stati i passanti a segnalare alle forze dell’ordine un furioso litigio, probabilmente per la salvezza della donna, è stato provvidenziale l’arrivo della polizia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il litigio sarebbe avvenuto per strada, la donna voleva lasciare il Giancotti che però a quanto pare, non voleva che la relazione finisse in questo modo. Le indagini serviranno anche per stabilire se l’uomo volesse realmente uccidere la sua compagna. 

A TORINO SUICIDIO IN STRADA: SI SPARA DOPO AVER COLPITO LA SUA COMPAGNA

La ragazza, Timea Vajko, 31 anni, ballerina di origine ungherese, ma da tempo a Torino, voleva lasciare il suo compagno che, dopo una colluttazione sul marciapiede, ha preso una pistola Tanfolio e ha minacciato di uccidersi. Non è chiaro se abbia sparato anche un colpo in direzione della donna o se lei sia rimasta ferita alla testa quando i due sono caduti durante il litigio. Pare comunque che l’uomo fosse convinto di aver ucciso la sua compagna. Si sarebbe quindi poi allontanato dal luogo in cui giaceva a terra Timea, continuando a dire che si sarebbe tolto la vita. Gli agenti lo hanno seguito a distanza in attesa di intervenire. Dopo qualche minuto il drammatico epilogo di questa vicenda: l’uomo si è sparato e per lui non sono serviti a nulla i soccorsi. E’ morto prima di ricevere ogni genere di cura. 

Sul posto sono arrivati gli agenti della sezione omicidi, coordinati dal dirigente della squadra Mobile, Marco Martino, che stanno cercando ricostruire meglio la dinamica della tragedia. Secondo le prime testimonianze raccolte dagli investigatori la ragazza gridava di voler lasciare l’uomo. L’arma usata nel tentato omicidio e nel suicidio era legittimamente detenuta. Nelle prossime ore ci saranno sicuramente maggiori dettagli grazie alle indagini già in corso che permetteranno di avere una ricostruzione più chiara di quello che è successo questa mattina. 



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