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Easy Girl, Olive Penderghast non ama i Social Network

Dopo una giornata estenuante c’è decisamente bisogno di un film leggero che riesca a strappare qualche risata. Se questo è ciò che cercate, Easy Girl (Easy A il titolo originale), farà al caso vostro. Olive Penderghast, interpretata dalla carismatica Emma Stone, è una ragazza che a differenza di un’adolescente media non è alla ricerca di […]



Dopo una giornata estenuante c’è decisamente bisogno di un film leggero che riesca a strappare qualche risata. Se questo è ciò che cercate, Easy Girl (Easy A il titolo originale), farà al caso vostro. Olive Penderghast, interpretata dalla carismatica Emma Stone, è una ragazza che a differenza di un’adolescente media non è alla ricerca di un’identità, di un carattere, perché di carattere ne ha già troppo.

Olive non tiene particolarmente a cuore la sua immagine sociale, fino al giorno in cui, quasi per caso, inventa una bugia sulla sua vita sessuale. La voce si sparge in fretta nel suo liceo, popolato da personaggi imbevuti nel puritanesimo, tanto da marchiarla come una ragazza facile. Incurante dei pettegolezzi dilaganti e anzi un po’ compiaciuta della sua nomea, comincerà a offrire a pagamento la possibilità di poter raccontare qualsiasi tipo di storia sul suo conto, dal “semplice” amplesso, alla possibilità di poter vantare di aver resistito alla tentazione di fare sesso con lei. La protagonista, ancora vergine, si crea una “falsa” reputazione e permette ai suoi compagni di fare altrettanto, fino al punto in cui perde inevitabilmente (e purtroppo, prevedibilmente) il controllo sulle sue bugie. Easy Girl, attraverso la storia di Olive, ironizza su quella febbre da social network, modalità di pensiero tipica dei nostri tempi in cui il sé virtuale è migliore di quello reale. Olive risponde al principio inverso: la sua vita non corrisponde a quella immaginata dai suoi amici e deve rimanere privata. Rappresenterà, invece, l’esatto contrario di un profilo di facebook, la sua immagine “virtuale” è nettamente peggiore di quella che è la sua identità. Divertenti i riferimenti alla cultura cinematografica pop degli anni ’80 (con cui il film è in forte debito) ed interessanti i parallelismi di Olive con la storia narrata nel libro/film La Lettera Scarlatta. Originale nella prima metà quanto scontato nella seconda, Easy Girl è la perfetta cornice per gli occhioni espressivi di Emma Stone, che farà sicuramente strada nel mondo del Cinema.

Francesco Vassallo



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