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Grattarsi è contagioso, ecco perchè

Guardando un'altra persona nell'atto di grattarsi, scatta l'impulso ad emulare l'azione, indirizzandola però principalmente sul viso e sul capo


Grattarsi è contagioso. E’ infatti successo ad ognuno di noi di provare una sensazione di prurito dopo aver visto qualcun altro grattarsi. Di conseguenza, iniziamo a grattarci, in quanto subentra un impulso irrefrenabile. Ad evidenziare questo fenomeno, è uno studio effettuato dalla School of Psychology dell’Università del Sussex e del Department of Psychology dell’ateneo di Hull. La ricerca prende il nome di Contagious scratching: shared feelings but not shared body locations, ed è stata pubblicata su Frontiers. A quanto pare, le persone sono suggestionabili dalla visione di altri individui che si grattano.

La ricerca ha preso in esame dati provenienti da ricerche sull’influenza del prurito, con conseguente sfregamento, di terze persone sugli impulsi di ognuno. E’ emerso dunque che questa attività è realmente contagiosa, e più diffusa di quanto ci si renda conto. Vi sarebbe una propensione ad emulare gli altri mentre si grattano, e ciò avviene seguendo dinamiche che fanno emergere l’origine mentale del comportamento da contagio.

Così, sono state analizzate attentamente le reazioni di un gruppo di individui che guardavano dei filmati in cui erano presenti soggetti nell’atto di grattarsi in varie parti del corpo. A quanto pare, le persone analizzate tendevano ad emulare il comportamento, però grattandosi prevalentemente sul viso e sui capelli. Da questo dato emerge che il ripetere l’azione di grattarsi non avviene copiando per filo e per segno il gesto che si ha davanti agli occhi, ma se ne prendono solo alcuni aspetti derivanti da una prospettiva emotiva e li indirizza verso il capo.

A voi è mai capitato di avere l’istinto a grattarvi guardando qualcun altro farlo? E dove indirizzate principalmente questa attività?



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