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Affidamento cani e gatti quando la coppia si separa: decide il giudice

A stabilire chi dei due coniugi sia il più idoneo a garantire il benessere dell'animale domestico sarà il giudice


Non sarà più un problema stabilire l’affidamento del gatto o del cane dopo la separazione della coppia. E’ stata presentata, infatti, una proposta di legge da parte delle deputate del Pdl Michela Vittoria Brambilla e Giuseppina Castiello. Tale proposta richiede un’ipotetica integrazione al codice civile in caso di separazione dei due coniugi. In tal caso, qualora dovesse venire a mancare un accordo tra i due coniugi, sarà proprio il giudice a stabilire l’affidamento del gatto o del cane in questione. 

A prescindere dalla comunione dei bene e dai documenti anagrafici dell’animale, anche con l’ausilio di esperti del comportamento animale sarà possibile decidere chi dei due sia in grado di garantire all’animale il benessere necessario che gli occorre. Secondo quando riportato sulla proposta delle due deputate pare che: “In caso di affido condiviso, salvo diversi accordi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei detentori provvede al mantenimento dell’animale da compagnia in misura proporzionale al proprio reddito. In caso di affido esclusivo il mantenimento è a carico del detentore affidatario”. Infatti, quasi una famiglia su due in Italia, secondo la Brambilla e Castiello vive con un animale in casa che ha un certo valore affettivo.  Dagli ultimi dati diffusi dall’Eurispes, tra l’altro, il 55 per cento dei 24 milioni di famiglie italiane ha un cane o un gatto.

Continua la Brambilla, spiegando il motivo dell’origine di tale proposta: “Sono sempre di più gli animali quali cani e gatti che vengono considerati come membri della famiglia e spesso sono oggetto di contesa tra i due coniugi al momento della separazione”. Tale proposta si presenta, infatti, come tutela per gli animali, dal momento che manca una legge che possa regolamentarne l’affidamento.

Già alcuni tribunali hanno messo in atto tale provvedimento. Il tribunale di Foggia, ad esempio, secondo quanto avrebbe riferito la Brambilla, ha affidato un cane al coniuge ritenuto più idoneo a garantire un benessere migliore sull’animale.



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