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Sposa incastrata nell’abito: picchiata dal marito nella prima notte di nozze

Una storia di violenza tanto assurda da sembrare inventata ma purtroppo è tutto vero: una neo sposa picchiata dal marito la prima notte di nozze perché non riusciva a togliersi l’abito


La giovane donna che vedete sorridente nella foto durante il suo matrimonio ha purtroppo visto un epilogo tragico e violento di quello che doveva essere il suo giorno più bello. Nella notte di nozze il marito l’ha picchiata perché era rimasta incastrata nell’abito da sposa e non riusciva a sfilarselo. A raccontare la storia è propria Amy Dawson (22 anni). L’autore della violenza è invece Gavin Golightly (29), suo marito da pochissime ore ai tempi della storia che risale ad agosto scorso.

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Durante il processo di fronte ai giudici l’uomo ha ammesso la violenza precisando però di aver agito sotto l’effetto di droghe. I due hanno anche un figlio. La giovane donna ha trovato il coraggio di raccontare la sua terribile prima notte di nozze alla stampa inglese ammettendo di aver avuto paura di morire e il tutto per un motivo futile. “Per fortuna sono riuscita a scappare e a chiedere aiuto al portiere dell’hotel, che ha chiamato la polizia” ha aggiunto. I due neo sposi alloggiavano infatti al Beamish Hall hotel. In tribunale è stata ricostruita l’assurda vicenda: dopo l’arrivo intorno all’una di notte la donna ha chiesto al marito aiuto per togliersi il vestito. Alle prime difficoltà con la chiusura dell’abito questo ha perso la pazienza e ha scaraventato la vittima per terra prendendola a pugni. Lui ha poi raccontato di essersi allontanato e di essersi addormentato dimenticando l’accaduto e aggiungendo come scusante che “probabilmente, qualcuno doveva aver drogato il suo drink” durante i festeggiamenti. La sposina invece non poteva dimenticare anche perché, a parte lo spavento, ha riportato ferite al volto e al collo. Lei lo descrive come un fidanzato adorabile che però ha iniziato a dare segnali di cambiamento intorno all’ottavo mese di gravidanza. Golightly è stato condannato a 24 mesi di comunità con l’obbligo di supervisione giudiziaria. Su di lui grava inoltre un’ordinanza restrittiva quindi non può avvicinarsi ad Amy. Lei lo considera morto.



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