Fiction e Serie TV

Skam Italia 5 una stagione diesel con la volata finale: da vedere

E' disponibile da oggi 1 settembre 2022 su Netflix la quinta stagione di Skam Italia: la nostra recensione

skam italia 5

Tutti pensano che Elia sia un Casanova, un latin lover pronto a sedurre e abbandonare tutte le sue “prede”. Ma in realtà il nostro bel protagonista di Skam Italia 5 non solo, ha molto rispetto per le donne, ma è anche un romanticone. Il suo problema con le ragazze è un altro, peccato che in tanti anni di amicizia, nessuno dei componenti del gruppo se ne sia accorto. Martino, è il solo a pensare che Elia sia turbato da qualcosa e sospetta che possa essere gay. Ma dietro quel velo di tristezza di Elia, che ha sempre uno sguardo perso nel vuoto e gli occhi di un piccolo cucciolo di Bambi, c’è ben altro. E lo scopriremo in Skam Italia 5. O meglio, noi spettatori lo avevamo giù saputo dalle anticipazioni ma in 10 episodi della nuova stagione di Skam Italia, per la prima volta, una serie dedicata ai giovanissimi made in Italy, affronterà un argomento così delicato. Perchè l’accettazione, non passa solo per i corpi femminili. C’è anche altro e nella quinta stagione di Skam, con la sensibilità di Elia, si cercherà di parlare di un tema molto delicato. Il giovane studente romano soffre di ipoplasia peniena, conosciuta anche come micro pene, il suo organo genitale, è quindi di dimensioni più piccole del normale. Una cosa che lo ha sempre inibito e lo ha portato ad avere una forte ansia da prestazione, motivo per il quale, scapperà sempre, prima di arrivare a concludere qualcosa con una ragazza. Nella quinta stagione di Skam, si esamina quindi il punto di vista di Elia ma non solo. Tra i momenti più interessanti di questa stagione, che parte un po’ lenta ma che si riprende da metà racconto ( dopo il terzo episodio la narrazione è decisamente più intrigante e coinvolgente) c’è il confronto tra Elia e le sue amiche, tutte donne, che gli spiegano come la qualità di un rapporto non dipenda affatto dalle dimensioni o da quel genere di prestazione ma dall’intesa tra i due partener e dalla capacità di far provare piacere, che non passa esclusivamente per la penetrazione.

Skam Italia 5: la recensione

Nella testa di Elia non c’è solo la paura di deludere le aspettative, di un una relazione da iniziare destinata poi a naufragare. C’è tutto il dolore per una mamma che non c’è più, per un padre perso strada facendo, per quella bocciatura arrivata dopo l’ennesima delusione d’amore. Insomma un mix letale che ha cambiato gli ultimi anni di vita di Elia che in fondo, avrebbe solo voluto essere come gli altri. Quello che non sa è che non ha nulla in meno rispetto ai suoi amici, ma lo scoprirà nel finale, grazie al vero amore.

Gli autori e sceneggiatori italiani in questa quinta stagione di Skam hanno un doppio merito: quello di aver raccontato una storia totalmente inedita ( la serie originale infatti non prevede questo capitolo con la storia di Elia, personaggio che aveva tra l’altro avuto poco spazio nelle precedenti), e di averlo fatto senza tradire le aspettative dei fan che non vedevano l’ora di seguire Skam Italia 5 con i suoi nuovi 10 episodi.

Non era facile e infatti, i commenti arrivati sui social in questi giorni, dopo che Netflix aveva rivelato il tema portante della quinta stagione, ci hanno dimostrato quanta strada ci sia ancora da fare. Ci riempiamo troppo spesso la bocca con parole come inclusività ma allo stesso tempo, siamo lì a ridere di commenti al limite dello stupido, quando si parla di un tema così serio e importante. Questo aspetto purtroppo riguarda soprattutto una fascia non troppo giovane, spesso chi sta affrontando questo genere di problematiche o è nella fase adolescenziale ha una sensibilità diversa. Quello che è successo nella serie, finzione, contro Elia, è successo in realtà anche sui social, con commenti imbarazzanti su micro pene e simili, a dimostrazione che c’è ancora tanto lavoro da fare e che serie come Skam, dovrebbero andare in onda non solo in streaming ma anche nelle scuole, sulla tv free.

Non solo Elia

Nella quinta stagione di Skam si torna a parlare anche di sieropositività e dell’importanza di fare spesso dei test e di avere anche dei rapporti protetti, altro tema di cui si discute pochissimo tra i giovanissimi, come se la malattia non esistesse o fosse ancora un tabu. E poi ancora abusi e manipolazioni psicologiche. Disagi e vergogna, proprio come il titolo della serie, Skam. La serie invita tutti a riflettere anche sul ruolo: ascoltatori e ascoltati, amici da comprendere e non da bullizzare; bulli sulla via della guarigione che incontrano i proprio carnefici e le loro vittime. Carnefici che si rendono conto degli errori commessi. Vittime pronte per una rinascita. Ancora una volta Skam lascia il segno dimostrando di non essere solo una serie per adolescenti ma anche per adulti, troppo spesso distratti da un mondo che non si riesce più a comprendere, nonostante ci si rifugi sempre dietro la solita frase “anche io sono stato giovane”.

In definitiva, possiamo dire che questa quinta stagione di Skam sia valida, forse meno brillante delle prime 4 e meno coinvolgente e più riflessiva. I primi tre episodi davvero molto molto lenti ( se si arriva senza conoscere le anticipazioni, vergini totalmente suoi contenuti si potrebbe avvertire uno spaesamento notevole e chiedersi il senso) avrebbero potuto essere costruiti in modo diverso. Nel finale si migliora, ma con la sensazione che si sarebbe potuto fare di più, anche sfruttando meglio la bravura di Francesco Centorame.

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