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Cacciatori di vergini, Ken e Barbie serial killer: la storia di Paul e Karla sul Nove

Ken e Barbie serial killer: la storia di Paul e Karla raccontata nel ciclo Cacciatori di Vergini sul nove. Sabato 5 agosto 2023 il documentario

ken e barbie cacciatori di vergini

Paul Bernardo e Karla Homolka sono i protagonisti di una delle storie raccontate nel ciclo Cacciatori di vergini di Discovery. Una storia che arriva dal Canada e che negli anni ’90 scosse profondamente l’opinione pubblica. Ken e Barbie serial killer: questo il sottotitolo del documentario che racconta proprio la storia di Paul e Karla, all’apparenza due giovani ragazzi felici e innamorati ma che dietro una vita di benessere e lustrini, nascondevano una attività da maniaci stupratori e sadici assassini. Entrambi.

La storia di Paul Bernardo e Karla Homolka è una delle storie più cruente raccontate nel ciclo Cacciatori di vergini. Si tratta di una delle storie più note di crimine e violenza in Canada. Il documentario andrà in onda sul Nove da sabato 5 agosto 2023.

Ken e Barbie serial killer per il ciclo Cacciatori di vergini: la storia di Paul e Karla

Paul Bernardo era un cittadino canadese nato nel 1964 all’apparenza, un cittadino modello. Lavorava, aveva una moglie che adorava, una bella casa. Non gli mancava davvero nulla. È stato un serial killer e stupratore seriale noto con il soprannome di “Scarborough Rapist”. Iniziò a perpetrare crimini violenti negli anni ’80, principalmente nella regione di Scarborough, a Toronto, Ontario. Bernardo commise diversi stupri e tentativi di stupro prima di unirsi con la sua futura moglie, Karla Homolka. Il documentario del Nove racconta proprio le due storie che si intrecciano. Da un lato la polizia che indaga a caccia dello stupratore, dall’altro la vita di coppia di Karla e Paul.

Il soprannome “Ken e Barbie” fu dato alla coppia di Paul Bernardo e Karla Homolka dai media e dal pubblico a causa dell’aspetto fisico attraente e “perfetto” che entrambi avevano.

Paul Bernardo, il “Ken” del soprannome, era un uomo atletico e carismatico con un aspetto considerato affascinante e di buon gusto. Karla Homolka, la “Barbie”, era una giovane donna con una figura snella e un viso carino, caratteristiche che ricordavano le bambole Barbie popolari. Questi soprannomi riflettevano l’ironia della situazione: una coppia di aspetto “perfetto” che era coinvolta in crimini e atti di violenza terribili. I media spesso utilizzano questi soprannomi per semplificare e catturare l’attenzione del pubblico, anche se, come ho menzionato in precedenza, può portare a semplificazioni e generalizzazioni.

Va tenuto presente che il soprannome “Ken e Barbie” è stato utilizzato principalmente dai media e dal pubblico per riferirsi alla coppia, ma non è stato il modo ufficiale o formale di identificarli da parte delle autorità giudiziarie o investigative.

Karla Homolka era una donna canadese nata nel 1970. Era coinvolta romanticamente con Bernardo e diventò complice dei suoi orribili crimini. I due si sposarono nel 1991 e formarono una spaventosa coppia criminale. Ma quando Karla, si presenta dalla polizia, con i segni della violenza di suo marito su tutto il corpo, nessuno pensa che la donna sia l’aguzzina, tutti credono che sia la vittima, inclusi i medici che la sottoporranno a diverse perizie.

Ken e Barbie serial killer

Ken e Barbie serial killer, Paul e Karla: due feroci assassini

Tra il 1990 e il 1992, Bernardo e Homolka perpetrarono una serie di omicidi e stupri che colpirono il Canada e la nazione ne fu sconvolta. Le loro vittime più note furono Leslie Mahaffy, una ragazza di 14 anni, e Kristen French, una ragazza di 15 anni. Entrambe le ragazzine erano state sequestrate e portate in casa di “Ken e Barbie” e seviziate, stuprate per giorni. Karla, confessò che suo marito bramava di avere delle schiave sessuali e che quindi per questo motivo lei non lo aveva denunciato, essendo a sua volta una vittima.

Il caso ha ricevuto un’enorme attenzione mediatica e ha scosso profondamente la società canadese. La polizia era inizialmente incerta sull’identità dei colpevoli, e i media li soprannominarono “Scarborough Rapist” e “Scarborough Rapist Girl”. Solo più tardi la polizia riuscì a collegare gli omicidi alla coppia criminale.

Ken e Barbie: alla fine arriva la confessione di Karla

Nel 1993, Homolka confessò di aver partecipato ai crimini di Bernardo e accettò di testimoniare contro di lui in cambio di una riduzione della pena. Questo portò a una sentenza molto controversa. Karla Homolka fu condannata per omicidio colposo e fu condannata a 12 anni di prigione. A molti sembrò una pena estremamente leggera data la sua partecipazione attiva ai crimini. Tra l’altro, è bene precisare, come viene raccontato anche nel corso del documentario, che Karla, confesserà solo dopo che la polizia troverà in casa delle cassette ben nascoste. Karla aveva raccontato che suo marito registrava tutto ma probabilmente pensava che le cassette fossero state distrutte dall’uomo. Ma un narcisista di quel calibro non se ne sarebbe mai liberato.

Per Karla però quelle furono la prova definitiva della sua colpevolezza. Con grande sorpresa di tutti gli investigatori, si scoprì che anche Karla partecipava in modo attivo agli omicidi. E questo rese la vicenda ancor più sconvolgente.

Paul Bernardo, fu condannato per due omicidi di primo grado, oltre a stupri e altri reati, e fu condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. È attualmente rinchiuso in un carcere canadese.

La vita di Karla dopo la prigione

Dopo che la storia di Karla Homolka e Paul Bernardo venne alla luce e la coppia fu arrestata per i loro crimini, i genitori di Karla furono coinvolti nell’attenzione mediatica e nel processo giudiziario. Durante il processo, i media canadesi focalizzarono molto l’attenzione sulla famiglia di Karla, cercando di capire se c’erano segnali o indizi che avrebbero potuto indicare il coinvolgimento di Karla nei crimini.

I genitori di Karla, particolarmente sua madre, apparvero in alcune interviste pubbliche. In queste interviste, hanno cercato di giustificare o scagionare la figlia dalle sue azioni, sostenendo che Karla fosse stata manipolata o costretta da Paul Bernardo a partecipare ai crimini. Hanno cercato di dipingere un ritratto di Karla come una vittima nelle mani di Bernardo, sostenendo che fosse stata sottoposta a un abuso psicologico e fisico. E del resto questa era anche la conclusione alla quale i medici che avevano visitato la ragazza erano arrivati.

Tuttavia, le affermazioni dei genitori di Karla non sono state unanimemente accettate dalla società o dalla corte. Molti hanno criticato il tentativo di mettere la colpa su Paul Bernardo e di minimizzare il coinvolgimento di Karla nei crimini, soprattutto alla luce delle prove presentate durante il processo. Ricordiamo che Karla Homolka ha testimoniato contro Paul Bernardo e ha accettato di confessare i suoi crimini in cambio di una riduzione della pena. Questa decisione ha portato a una riduzione della sua condanna a 12 anni di prigione per omicidio colposo, una sentenza molto controversa e contestata da molte persone che ritenevano che avrebbe dovuto ricevere una pena più severa.

Dopo aver scontato la sua pena, Karla Homolka è stata rilasciata nel 2005 e da allora si è tenuta lontana dai riflettori pubblici. Tuttavia, la sua storia continua ad essere oggetto di discussione e dibattito in Canada e in tutto il mondo.

Ken e Barbie serial killer: dove vedere il documentario

Il documentario, in 4 episodi andrà in onda sul Nove il 5 agosto 2023 ma è possibile vedere tutti gli episodi anche in streaming sulla piattaforma Discovery Plus.

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