LifeStyle

Il tabacco uccide 6 milioni di persone all’anno, anche chi non fuma

Sono gravi i dati sui danni del tabacco pubblicati dall'Oms, secondo i quali le vittime del fumo sono in continuo aumento in tutto il mondo


Secondo una nota pubblicata dall’Oms, i decessi nel mondo causati dal consumo di tabacco sarebbero oltre sei milioni. Più di cinque milioni sarebbero i soggetti vittime del fumo diretto, mentre il restante sarebbe colpito dal fumo passivo. E’ questo l’inquietante quadro che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso pubblico a pochi giorni dalla giornata mondiale contro il fumo, prevista per il 31 maggio. Il dato sconfortante è che le vittime del tabacco sono destinate a crescere, ed è previsto un aumento che le porterebbe a otto milioni nel 2030.

Nel mondo l’80% dei fumatori, in totale sarebbero più di un miliardo di unità, proviene dai paesi a medio e basso reddito, che non sarebbero in grado di fronteggiare le malattie derivanti dal fumo così come lo sono i paesi a più alto tasso di sviluppo. In Italia le vittime annuali sarebbero 83.000. Le malattie più diffuse causate dal fumo sono di tipo cardiovascolare e respiratorio, cardiopatia coronarica, ictus e tumore ai polmoni. Molto più gravi gli effetti del fumo passivo sui bambini: 600.00o bambini ogni anni perdono la vita per decesso precoce del lattante e la morte prematura.  Sotto accusa le sostanze presenti nei prodotti più utilizzati dai consumatori di tabacco: “Ci sono più di 4.000 prodotti chimici nel fumo di tabacco, tra i quali è noto che almeno 250 sono dannosi e più di 50 sono cancerogeni. Non esiste un livello sicuro di esposizione al fumo passivo”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso che il sistema informativo utile alla prevenzione e alla riduzione del numero di fumatori non ha avuto l’efficacia sperata: “Un’inchiesta del 2009 in Cina ha rivelato che solo il 38% dei fumatori era consapevole che fumare provoca cardiopatie coronariche e solo il 27% sapeva che è causa di ictus”. Inoltre solo in 19 paesi del mondo (il 15% della popolazione mondiale) si applicano correttamente le direttive sulle informative illustrate.



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