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Tiroide, se funziona male si rischia la depressione

Un malfunzionamento della ghiandola, anche minimo, può causare la depressione, a parlarne è uno studio olandese che ha esaminato la correlazione tra depressione e malattie della tiroide


Le patologie della tiroide sono abbastanza comuni nella popolazione, soprattutto quando la persona avanza con l’età. Uno studio olandese ha recentemente dimostrato che variazioni, anche minime, del funzionamento dell’importante ghiandola, possono determinare la comparsa della depressione. La tiroide infatti ha un ruolo importante anche nel funzionamento del sistema nervoso centrale. Se la tiroide funziona male si rischia la depressione e questo assunto è valido soprattutto per le persone anziane, ecco quanto ha stabilito lo studio olandese che adiamo ad illustrare di seguito.

La tiroide è una ghiandola sita più o meno al livello della gola. La tiroide per l’organismo umano svolge un lavoro importantissimo: essa produce e subisce l’attività di vari ormoni che – se squilibrati – possono portare alla comparsa di svariate patologie. In particolare ad essere un riferimento circa il funzionamento della tiroide sono alcuni ormoni, il TSH (prodotto dall’ipofisi), il T3 e il T4 (prodotti dalla tiroide). Parliamo di tiroxina, triiodotironina e di ormone tireotropo (TSH). I tre ormoni sopracitati sono in continua relazione tra di loro, precisamente sono legati da una sorta di proporzionalità inversa. Solitamente se è alto il TSH, gli altri due sono bassi, e viceversa. Queste variazioni ormonali danno luogo a due condizioni che sono comunemente conosciute come ipertiroidismo e ipotiroidismo, patologie che portano poi alla comparsa d tiroiditi autoimmuni e morbi vari. Più si va avanti con l’età più è facile che la tiroide vada incontro a malfunzionamenti. È uno studio olandese pubblicato recentemente sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism a parlare di una correlazione tra disturbi, anche minimi, del funzionamento tiroideo e la comparsa di una patologia come la depressione. In particolare l’insorgenza della depressione sarebbe favorita da un’iperattività della tiroide. Se già in passato alcuni studi avevano parlato di una correlazione tra tiroide e depressione, ipertiroidismo e la comparsa di stati depressivi nel soggetto affetto dal malfunzionamento della ghiandola, adesso lo studio olandese ha la prova che tra le due condizioni esista una correlazione. Il TSH infatti è un ormone prodotto dall’ipofisi, una ghiandola del cervello: quando i livelli di TSH sono bassi, il messaggio che la tiroide riceve è quello di produrre più T3 e T4. Il soggetto quindi in questo caso va incontro ad ipertiroidismo.

La ricerca ha preso in esame più di 1500 individui (l’età media era 70 anni) che risultavano negativi ai classici test per la diagnosi della depressione. Successivamente questi sono stati tenuti sotto controllo per circa 8 anni: i soggetti che nel tempo erano andati incontro a problemi di ipertiroidismo – che presentavano quindi livelli di TSH eccessivamente bassi e livelli di T3 e T4 troppo alti – sono nell’arco degli anni risultati positivi alla depressione. Ciò non è accaduto a chi ha invece mostrato livelli di TSH più alti. Ecco perché secondo lo studio innalzamenti anche minimi dei valori degli ormoni prodotti dalla tiroide metterebbero chi soffre della patologia a rischio depressione.

 



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