Salute

Ictus, prevenirlo con la dieta mediterranea

La dieta mediterranea aiuta a prevenire l'ictus


L’ictus si può prevenire con una dieta sana, la dieta mediterranea. Questo è uno dei temi che emergono nel mese di Aprile 2013, dedicato proprio alla prevenzione dell’ictus cerebrale. Così, per l’occasione, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce. Italia Onlus), insieme ad altre che ad essa fanno riferimento, saranno impegnate in un’attività di volontariato negli ospedali e nelle piazze. Il messaggio che si vuole lanciare, è che la prevenzione è fondamentale, migliorando il nostro stile di vita, ad esempio scegliendo la dieta mediterranea, evitando di fumare, tenendo sotto controllo la pressione arteriosa e la fibrillazione atriale, e non dimenticando di fare attività fisica. Per quel che concerne la dieta, bisogna limitare se non eliminare il consumo di grassi animali e carne, preferendo ad essa il pesce. E’ importante condire gli alimenti sono con olio extravergine d’oliva, e mangiare frutta secca, in quanto ciò consente di mantenere bassi i livelli di colesterolo e di assumere grassi polinsaturi omega-3 e omega-6, valido aiuto contro eventi cardiovascolari.

Limitate al massimo il sale, e prediligete le proteine vegetali a quelle della carne. Potete invece consumare il cioccolato fondente, il quale, contenendo flavonoidi e antiossidanti, gioverà al vostro organismo, naturalmente senza esagerare con le quantità. Anche il tè verde e il caffè sono degli ottimi alleati per la prevenzione dell’ictus.

Dunque, con questi accorgimenti, potrete ridurre notevolmente in rischio di ictus cerebrale, oltre ad avere un benessere generale. La prevenzione è importantissima, e quindi non dimenticatevi di fare anche attività fisica, che vi farà sentire meglio sotto ogni aspetto della vostra vita quotidiana. Inutile dire che le sigarette devono essere assolutamente eliminate, e non solo per prevenire l’ictus.



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1 response to “Ictus, prevenirlo con la dieta mediterranea

  1. La letteratura internazionale in argomento (ma anche la pratica clinica in ambito psicologico) o non ne fa cenno oppure nega la possibilità di incremento del quoziente di intelligenza particolarmente se viene riscontrato un deficit intellettivo (QI inferiore a 70), soprattutto ad adulti, dopo opportuno rilevamento misurato con test ufficialmente riconosciuti (WISC, sempre clinicamente attuale), standardizzati e somministrati esclusivamente da psicologi iscritti all’albo professionale, con referto scritto e certificato.
    Tuttavia tentativi di incremento del QI(senza garanzia!)solitamente promossi da neuropsicologi qualificati sono possibili, selettivamente, e non è detto che strategie salutiste (sonno, alimentazione, relazioni sociali, ed altro) relative ad uno stile di vita orientato al benessere – come meglio e dettagliatamente documentato nel recente Il manuale pratico del benessere (Ipertesto editore)- possano rivelarsi per certe persone ed in certi casi specifici molto utili.
    Sia comunque chiaro che una cosa è la stimolazione intellettuale un’altra un aumento documentato del quoziente di intelligenza di una persona.

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