Salute

Come riconoscere i sintomi del botulismo alimentare

Come riconoscere i sintomi da botulino alimentare? Ecco quelli principali che devono mettere in allarme


Quali sono i sintomi di chi ha il botulino? Ecco come riconoscerli e intervenire subito per una cura efficace. In caso di infezione da botulino alimentare un intervento tempestivo può essere di fondamentale importanza. Per questo motivo riconoscere per tempo i sintomi del botulino può essere di grande aiuto.

COME EVITARE IL RISCHIO DI BOTULINO

Dobbiamo precisare prima di tutto che la sintomatologia non è causata dal batterio Clostridium botulinum in sè, ma dalle tossine che questo produce. Esistono sette tipi di tossine, che vengono per praticità indicate con le prime sette lettere dell’alfabeto (quindi dalla tossina di tipo A al tipo G). Queste tossine sono considerate tra le sostanze più letali tra tutte quelle che la scienza ha individuato (il tasso di mortalità ai assesta sul 5% dei casi). Nello specifico le A, B, E e F sono responsabili di causare il botulismo negli esseri umani mentre i tipi C, D ed E colpiscono gli animali. I sintomi variano e sono più o meno evidenti in proporzione alla tossina ingerita. I primi segnali che compaiono sono senso di debolezza, vertigini, spossatezza e stanchezza, vista annebbiata e/o sdoppiata, secchezza delle fauci e difficoltà a deglutire o a parlare, diarrea, vomito, stipsi e gonfiore addominale. La questione inizia ad essere veramente grave quando porta anche a paralisi progressiva dei muscoli si innesca dagli arti superiori e arriva agli arti inferiori per poi propagarsi fino ai muscoli respiratori. Questo ultimo step causa la morte del paziente. Bisogna considerare che il progredire dei sintomi si manifesta in un intervallo di tempo successivo all’esposizione al batterio che può andare dalle 4 ore agli 8 giorni, anche se nella maggior parte dei casi si concentrano entro le prime 12-36 ore.  Per questo motivo intervenire in modo tempestivo può essere provvidenziale per evitare il decesso. Visto che alcuni sintomi sono simili a quelli di altre patologie (soprattutto la sindrome di Guillain-Barré o l’infarto) è bene avere una diagnosi accurata identificando la tossina nel siero sanguigno o nelle feci del paziente o anche se possibile nei resti del cibo ingerito.

 

 



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