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Carmen di Pietro a Storie Italiane rivela il grande rimpianto dopo la morte di suo padre

Carmen di Pietro a Storie Italiane parla del suo grande rimpianto legato alla morte del padre

Dopo un’ampia pagina dedicata alla cronaca e dopo un’altra ampia pagina dedicata al giallo del matrimonio di Pamela Prati, nella puntata di Storie Italiane in onda oggi 2 maggio 2019, c’è stato tempo anche per raccontare altre storie. E tra queste quella di Carmen di Pietro che oggi è stata una delle ospiti di Eleonora Daniele. Sappiamo che Carmen è molto legata alla sua mamma, anche se nell’ultimo periodo hanno avuto dei contrasti per via della storia d’amore della signora con un ragazzo molto più giovane di lei; poco però racconta del suo papà. E nella puntata di Storie Italiane in onda oggi invece, la soubrette ha voluto raccontare un aneddoto che riguarda proprio la sua storia e il legame con suo padre.

A STORIE ITALIANE IL RACCONTO DI CARMEN DI PIETRO: IL RIMPIANTO CHE HA NEL CUORE

L’ex concorrente del Grande Fratello Vip ha quindi raccontato quello che porta nel suo cuore, una sorta di grande rimpianto.

«Me ne sono andata via di casa perché volevo evadere – spiega Carmen – non avevamo soldi e volevo lavorare. Me ne sono andata quando avevo 18 anni. Mio padre già stava male, tossiva molto, ma io all’inizio della mia carriera pensavo solamente a me stessa, non lo chiamavo mai, anche se mia mamma mi diceva “guarda che sta male”. Mio padre era uno di quegli uomini di vecchio stampo – ha proseguito – che non volevano andare dal dottore e in ospedale, bisognava prenderlo di peso».

Pare che nell’ultimo periodo della vita di suo padre, Carmen si sia allontanata dalla famiglia o meglio, che non si sia molto occupata delle cure mediche dell’uomo. E spiega che i medici, dopo il peggioramento di suo padre, le fecero notare che forse, se si fosse fatto qualcosa prima, le cose sarebbero andate in modo diverso. Per questo Carmen non riesce a perdonarsi. Ma i suoi fratelli, che oggi erano in collegamento con la Daniele, prendono le difese della donna.

«Si sente in colpa ma non credo sia giusto, abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto. Lei non deve sentirsi responsabile, nell’ultimo periodo lo abbiamo accompagnato, gli siamo stati dietro. Forse se si faceva qualcosa prima… ma non possiamo saperlo».

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