Dal Mondo

Usa, muore donna incinta: medici la collegano alle macchine per farla partorire

Negli Usa, una donna incinta di tre mesi muore. I medici la collegano alle macchine per portare a termine la gravidanza


Negli Usa, una donna incinta di tre mesi muore e i medici la collegano alle macchine per farla partorire. È questo il caso di Marlise Munoz, donna dichiarate cerebralmente morta che sta facendo discutere i media statunitensi. La donna, madre già di un altro bimbo, è stata dichiarata cerebralmente morta lo scorso 26 novembre: da allora si trova collegata alle macchine per poter portare a termine la gravidanza. I medici sono convinti che nonostante la morte cerebrale sia in grado di partorire. I dottori hanno deciso di tenerla in vita artificialmente per salvare il feto, come previsto dall’ordinamento del Texas (Usa). La donna aveva concepito il bimbo solo 14 settimane prima di morire: ancora in tempo per sottoporsi a un aborto legale, come previsto dalle leggi del luogo. I familiari avevano chiesto il non accanimento terapeutico, ma i medici hanno portato avanti la decisione per far partorire la donna da morta, facendola così arrivare alla 24esima settimana di gravidanza “forzata”.  Oggi il feto si trova alla 22esima settimana e secondo i controlli sarebbe idrocefalo e avrebbe gravi malformazioni che potrebbero farlo morire poco dopo la nascita o renderlo invalido per tutta la vita. Insomma, mancherebbero due settimane al parto e il caso di Marlise Munoz sta facendo discutere il mondo intero. La famiglia sta lottando per ottenere la sua morte ufficiale e sospendere la gravidanza, ma molti movimento pro-vita sostengono i medici. Il  ricorso è al vaglio dei giudici. I movimenti pro-vita sono stati contestati da Saviano: la scelta del nome implica che i favorevoli all’aborto siano contro la vita. A ogni modo, la storia di Marlise Munoz sta facendo il giro del mondo e le opinioni divergono. La donna muore e rimane incinta, così i medici la collegano alle macchine per farla partorire: accanimento terapeutico o voglia di salvare una vita?



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