Yara Gambirasio ultime notizie, Quarto Grado mostra l’intervista a Fikri (video puntata)
Come avevamo annunciato ieri nelle nostre anticipazioni di Quarto Grado, la trasmissione condotta da Salvo Sottile e Sabrina Scampini ha ieri toccato alcuni dei più importanti casi di cronaca nera italiana. Tra questi troviamo quello di Melania Rea, giovane donna 29 enne uccisa nel bosco di Ripe di Civitella lo scorso 20 aprile, quello di […]
Come avevamo annunciato ieri nelle nostre anticipazioni di Quarto Grado, la trasmissione condotta da Salvo Sottile e Sabrina Scampini ha ieri toccato alcuni dei più importanti casi di cronaca nera italiana. Tra questi troviamo quello di Melania Rea, giovane donna 29 enne uccisa nel bosco di Ripe di Civitella lo scorso 20 aprile, quello di Yara Gambirasio, giovane ginnasta 13 enne scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre e trovata morta tre mesi dopo nel campo di Chignolo d’Isola, e quello di Sarah Scazzi, 15 enne scomparsa da Avetrana il 26 agosto 2010 e trovata morta solo dopo 40 giorni in una cisterna, nelle campagne tra Avetrana e Nardò.
Andiamo a vedere nel dettaglio la morte di Yara Gambirasio. Come sappiamo, dopo la scomparsa della ragazza si sono attivate le ricerche e, i cani molecolari, hanno messo sotto torchio il cantiere di Mapello, lì dove oggi sta per nascere un grande centro commerciale. I sospetti, dunque, sono ricaduti subito sui lavoratori del cantiere e, in particolare su Mohammed Fikri, un marocchino. Ecco le ultime notizie.
Il marocchino fu arrestato perché intercettato mentre diceva al cellulare una frase del tipo “Allah mi perdoni, ma non l’ho uccisa io“. Alcuni traduttori però hanno dato un’interpretazione diversa all’intercettazione, finendo per dire che Fikri quella sera disse solo: “Dio mio, ma perché non risponde?” E’ bastato questo per farlo scagionare anche se, tutt’ora, non si riesce a capire perché Fikri, in un’altra intercettazione, disse: “L’hanno uccisa davanti al cancello“. Chi hanno ucciso? Davanti a quale cancello? E’ questo che l’inviata di Quarto Grado ha cercato di chiedere all’uomo che si è presentato quasi disinteressato alla vicenda, come se tutto ciò che si dice su di lui e su Yara non lo riguarda. Quando la giornalista gli ha chiesto: “Ma, quando ti hanno preso, tu ti sarai chiesto perché proprio a me? Cosa ho potuto fare?” Lui si è limitato a dire: “No, mi hanno preso solo perché non sanno fare il loro lavoro“. Chi ha ucciso Yara, ad oggi, rimane un mistero. E quel che è peggio è che non ci sono più i fondi per comparare le migliaia di tracce biologiche prelevate alla popolazione, o per fare altri rilievi. Probabilmente l’assassino di Yara non verrà mai fuori.