News e Cronaca

Bologna, 23enne si suicida: “La colpa è di Facebook”

Bologna, un giovane 23enne si suicida, gettandosi dalla finestra. I genitori sono convinti che la colpa sia di facebook e denunciano l'isolamento e il cattivo utilizzo del social network.


Torniamo a parlare di Facebook, il social network d’oltre oceano che ormai si è insediato prepotentemente nelle nostre vite: tutti lo usano, tutti sono felici di usarlo per ritrovare i vecchi amici, o per rimanere in contatto con quelli attuali. Ma la storia che raccontiamo non è una storia felice, che parla di amici ritrovati su facebook. È la storia di un 23enne che, una volta entrato nel mondo di Facebook, si sarebbe isolato, al punto di arrivare al suicidio. È questa la spiegazione che danno i genitori del ragazzo al suo folle gesto. Il giovane di Crevalcore, Bologna, si è tolto la vita venerdì. Adesso parlano i suoi genitori: “Facebook ci ha portato via per sempre nostro figlio”. Il ragazzo era andato come tutti i giorni a pranzare dalla nonna, ma dopo mangiato si è chiuso in bagno con una scusa e si è lanciato dalla finestra al settimo piano per dimenticare una delusione amorosa. Ecco le ultime notizie. Sono stati i genitori del ragazzo suicida a voler raccontare la sua storia, in un’ intervista al resto del Carlino. Secondo i genitori, l’isolamento che manifestava il loro figlio era dovuto proprio al cattivo utilizzo di Facebook. Riportiamo di seguito la testimonianza dei due genitori rimasti senza il loro figlio.
“Nell’immensa sofferenza che stiamo vivendo — dicono i genitori — ci preme sottolineare come i social network abbiano ormai preso il posto della famiglia. In particolare in quei giovani dal carattere introverso come poteva essere nostro figlio. Che peraltro non ci ha mai manifestato apertamente alcun malessere psicologico. I messaggi e gli sfoghi nelle bacheche virtuali di un amore interrotto, i link, le chat, gli sms agli amici, hanno preso il posto di quelle sane discussioni con i genitori. Quando ci si guardava negli occhi. Abitudini che hanno i giovani e che stanno sempre più sminuendo i rapporti umani. E ogni sentimento che uno vive, ogni stato d’animo, un sorriso, un pianto, speranze, ambizioni, tramite i rispettivi profili, sono ormai dati in pasto al popolo di Facebook. Una enorme cassa di risonanza che tutto macina indifferente. Nostro figlio aveva tutto quello che può avere un giovane della sua età. Non gli mancava niente. Probabilmente però, visto il gesto che ha fatto, gli mancava la serenità interiore”.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.