News e Cronaca

Morosini, indagati tre medici per la sua morte

Tre medici delle società del Livorno e del Pescara calcio indagati per la morte del giovane calciatore.


Torniamo a parlare della triste storia di Piermario Morosini. Tutti ricorderanno quelle immagini drammatiche, di quel giovane con la maglia del Livorno che improvvisamente, sul campo di calcio, si accascia per terra e prova a rialzarsi non una, non due ma ben tre volte, inutilmente. È morto così Piermario Morosini, sotto gli occhi di tutti, dei tifosi, degli spettatori a casa, dei compagni di squadra. Era un ragazzo modello, con una storia troppo sfortunata: aveva già perso i genitori ed un fratello, e con lui era rimasta una sorella disabile. Se n’è andato su quel campo di calcio, dove ci metteva tutta la passione. Secondo le ultime notizie i medici sociali del Pescara calcio, Ernesto Sabatini, e del Livorno, Manlio Porcellini, e del medico del 118 di Pescara, Vito Molfese, sono indagati per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del giovane calciatore.

Sabatini, Porcellini e Molfese furono i primi tre medici a soccorrere Piermario, nel corso della partita di serie B Pescara Livorno, quella partita del 14 aprile scorso che nessuno dimenticherà mai. Il sostituto procuratore Valentina D’Agostino ha deciso di iscrivere i tre medici sul registro degli indagati. La decisione prelude molto probabilmente alla richiesta di incidente probatorio davanti al Gip. Ricordiamo che secondo le conclusione del consulente del pm, Cristian D’Ovidio, il calciatore sarebbe morto per una malformazione cardiaca congenita.Quello che resta da chiarire è  se l’uso di un defibrillatore avrebbe dato chance di sopravvivenza al giovane calciatore. Durante l’incidente probatorio tutti gli atti del procedimento saranno valutati dai periti, comprese le testimonianze. I tre medici di cui sopra sono gli unici chiamati in causa per la morte del calciatore: la prima ricostruzione dei fatti vide intervenire per primo, il medico del Livorno, Porcellini, e non il medico del 118. Il medico del Pescara, terzo indagato, era presente ai fatti.

 



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