Attualità Italiana

Processo Ruby, la Boccassini chiede sei anni per Berlusconi

La richiesta di condanna è pesante: sei anni di carcere e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. E' questa la richiesta della Boccassini


La pm di Milano, Ilda Boccassini ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a sei anni di carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Berlusconi è accusato di favoreggiamento di prostituzione minorile e concussione. Attraverso la testimonianza delle intercettazioni telefoniche, è stato possibile per la pm rendere certe le sue supposizioni, ovvero quelle riguardanti il fatto che il Cavaliere avrebbe versato oltre 4,5 milioni di euro a Ruby. Il tutto è confermato da un biglietto sequestrato alla giovane marocchina e da alcuni prelievi effettuati dall’ex premier. Il magistrato ne chiede la pena motivando la sua richiesta: 5 anni per la concussione, un anno per la prostituzione minorile. Le accuse sono improntate principalmente sulle serate trascorse ad Arcore e del giro di prostituzione in cui è implicato Berlusconi. Niccolò Ghedini, uno dei legali dell’ex premier, ha giudicato “spropositata” la richiesta del magistrato in merito al processo che interessa Berlusconi. La Boccassini, nel corso della requisitoria, ha dichiarato: «Le ragazze invitate ad Arcore facevano parte di un sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento del piacere sessuale di Silvio Berlusconi». Aggiunge che Ruby, così come le altre ragazze presenti ad Arcore e partecipi ai festini, voleva realizzare, riportando le parole precise della Boccassini, il “sogno negativo italiano”. «La giovane – continua la pm – avvicinò Berlusconi per ottenere denaro facile e possibilità di lavoro nel mondo dello spettacolo, così come le altre». In aula Ilda Boccassini discute anche sulla probabile consapevolezza dell’ex premier dell’età di Ruby, altrettanto cosciente del fatto che la ragazza non era la nipote di Mubarak. Nel frattempo, al di fuori delle mura del tribunale si sono formati alcuni gruppi di sostegno a favore della Boccassini: una donna tiene in mano un cartello con la scritta “Boccassini avanti tutta, l’Italia onesta è con te”. Un uomo, invece, regge un cartellone con scritto legge “Berlusconi hai disonorato dignità e valori della nostra Italia, dimettiti”. Chi, invece, tiene in mano la Costituzione come gesto simbolico che allude alla giustizia. La sentenza per il processo Roby è prevista per il 24 giugno.



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