News e Cronaca

Processo Mediaset: udienza in tempi record, Pdl insorge

Anticipata al 30 luglio l'udienza per il processo Mediaset che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi. Il Pdl e lo stesso legale dell'ex premier contestano


Udienza per il processo Mediaset fissata per il 30 luglio. Il processo vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, già condannato in secondo grado a 4 anni per frode fiscale e all’interdizione per 5 dai pubblici uffici, sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv e cinematografici da parte di Mediaset. Il compito che spetta ora alla Suprema corte è quello di decidere se confermare o meno la sentenza con cui la Corte d’appello di Milano ha condannato Berlusconi. L’udienza è stata di gran lunga anticipata e assegnata alla sezione della Cassazione che lavora anche in estate, detta feriale. La fissazione dell’udienza in così breve tempo è dovuta alla scadenza dei termini di prescrizione, che, per una parte del reato contestato a Berlusconi, entreranno in vigore dal prossimo settembre. La sezione della Cassazione feriale si occupa solo dei processi a rischio prescrizione e delle misure cautelari da adottare.
Inoltre, il 30 luglio si dovrà anche decidere il destino di altri condannati. Occorrerà confermare o meno, infatti, le condanne se confermare o meno, oltre alla condanna di Berlusconi, quelle assegnate in appello ad Agrama (3 anni), Lorenzano (3 anni e 8 mesi) e Galetto (un anno e 2 mesi).

La notizia della decisione di anticipare l’udienza ha lasciato “esterrefatto” il legale di Silvio Berlusconi Franco Coppi. Secondo il legale, infatti, tale decisione, come ha dichiarato «penalizza la  difesa che, se avesse avuto più tempo a disposizione, avrebbe potuto fare nuovi  approfondimenti». «Non si  è mai vista una cosa di questo genere  – continua Coppi –  si  tratta di una fissazione di udienza tra capo e collo penalizzante».

Coppi fa notare, inoltre, che: «in Cassazione di casi di prescrizione intermedia ve ne sono abitualmente. E in questi casi sono i giudici a rideterminare la pena senza dover rinviare l’udienza. Ad ogni modo, ci  batteremo per chiedere un annullamento con rinvio della sentenza della Corte d’Appello di Milano emessa lo scorso 8 maggio anche se pensavamo di avere più tempo a disposizione».

Non tardano i commenti da parte di alcuni membri del Pdl. Alfano, infatti, asserisce che: «Confido che il trattamento sarà riservato com’è doveroso anche ai tanti cittadini meno famosi ma ugualmente desiderosi di una giustizia così fulminante».



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