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Governo Renzi: venerdì la legge elettorale, poi il piano casa, il Jobs act e le scuole

Renzi attende il verdetto del volto sulla legge elettorale. Intanto, a Siracusa incontra i sindaci della provincia e le scuole. Ancora una volta promette riforme, dal piano casa, al Jobs Act, tutto in un paio di settimane


È da qualche ora iniziato l’esame della legge elettorale. L’Italicum si applicherà solo alla Camera; il proporzionale della Consulta varrà invece al Senato, che sarà abrogato entro 18 mesi. Renzi ha parlato chiaro: vuole la legge entro venerdì. Ed oggi, in visita a Siracusa, promette la stesura dei programmi per il piano casa, per il Jobs act e per le scuole.

Legge elettorale – Il comitato della commissione Affari Costituzionali della Camera ha di fatto accantonato diversi emendamenti presentati, come le proposte di modifica sul voto degli studenti Erasmus e sul cosiddetto salva-Lega. Via libera invece dal comitato alla discussa possibilità di presentarsi in più collegi. L’intesa prevede che non siano ammesse più di otto candidature multiple. Il presidente del Consiglio Renzi, all’incontro con i sindaci della provincia di Siracusa ha affermato: “Vedo alcuni deputati qui in sala, spero che vadano a votare la legge elettorale, anzi sbrigatevi […]. Sulla riforma del Senato mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l’economia riparte […]. Dopo l’approvazione di una legge elettorale valida solo per la Camera comincerà l’epoca del ricatto continuo”. Di questo è convinto anche Pippo Civati, uno dei leader della minoranza del Pd, che sottolinea: “Il pasticcio si risolve con un super pasticcio, bisognava fare prima la riforma costituzionale, visto del resto che la legislatura dovrà andare avanti fino al 2018. Non si potrà andare a votare. Fintanto che non c’è l’abolizione del Senato, non sarà possibile tornare alle urne”.

Le promesse di Matteo – “Mercoledì presenterò il piano casa: non ce la facciamo venerdì, lo stiamo rivedendo. E presenteremo anche il Jobs act e le misure per la scuola, misure che mettiamo tutte insieme per non incatenare i sindaci, ma scatenarli. Ci sono due miliardi di euro pronti per l’edilizia scolastica, bisogna rilanciare l’efficientamento energetico della scuola perché si possa spendere meno in bollette. Il primo passo da compiere (pensate ndr), è sbloccare il Patto di stabilità”.

La contestazione – “A causa della spending review, dopo 11 anni siamo con le lettere di licenziamento in mano, i nostri stipendi verranno dimezzati a 400 euro mensili e con questa cifra non si può sopravvivere. Siamo in 11mila ridotti così”. Questa è la denuncia dei lavoratori che hanno aspettato il premier davanti alla Scuola Salvatore Raiti di Siracusa. In tutta risposta, il nuovo premier, dopo aver “dribblato” i contestatori ed aver raggiunto la sede del suo incontro ha detto: “Vi invito a non cedere alla rassegnazione e vi garantisco che il Governo sarà vostro compagno di strada”.

C’è chi ci crede – “Matteo, Matteo”. I bambini delle scuole hanno accolto Renzi nel modo migliore, intonando il suo nome, in coro. “Tanti dei vostri genitori forse hanno difficoltà per il lavoro – ha detto loro il premier -, è un momento molto difficile. Pensate, è il momento più difficile per il lavoro da 30 anni. Ma c’è adesso la possibilità di investire per nuovi posti di lavoro. Il presidente del Consiglio si è fermato poi con alcune mamme. Dalla folla la voce di una di esse è risuonata: “Liberaci dai vecchi politici”. Il sorriso del nuovo premier accompagnato dal sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio è stato emblematico. “Mi stupisco di quelli che dicono vediamo se Renzi ce la fa, come se il presidente del Consiglio fosse in equilibrio su un filo e gli altri a guardare, a dire vediamo se casca. Questo – ha sottolineato Matteo Renzi -, è l’atteggiamento tipico di chi attende che i problemi glieli risolvano gli altri. Ma sul filo ci siamo tutti quanti. È l’Italia che ce la deve fare”.



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