Di Cataldo, pm chiedono l’archiviazione: non ha causato l’aborto della ex

La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione della posizione di Massimo Di Cataldo per l'accusa di aver procurato l'interruzione della gravidanza. Stralciata la parte riguardante i maltrattamenti all'ex compagna Anna Laura Millacci


I magistrati della Procura di Roma hanno chiesto l’archiviazione della posizione di Massimo Di Cataldo, il cantante accusato dalla ex compagna, Anna Laura Millacci, di averla malmenata fino a causarle un aborto. Una perizia del medico legale ha escluso la possibilità che l’aborto sia stato causato da una violenza subita. Lo scorso anno il caso è stato al centro dell’attenzione dei media.
Massimo Di Cataldo non ha provocato l’aborto dell’ex compagna Anna Laura Millacci. È questo il convincimento dei magistrati della procura di Roma che hanno chiesto l‘archiviazione della posizione del cantante romano.
La richiesta del pubblico ministero Eugenio Albamonte è giunta dopo che una consulenza di un medico legale ha escluso che l’interruzione della gravidanza sia stata causata da un atteggiamento aggressivo.
La Procura di Roma ha stralciato dal fascicolo a carico di Di Cataldo la parte riguardante i maltrattamenti che la Millacci avrebbe subito. Il caso l’anno scorso è salito alla ribalta dopo che la donna pubblicò le fotografie – comprese quelle riguardanti il feto – sul proprio profilo Facebook. Di Cataldo, dal canto suo, aveva rigettato ogni accusa a suo carico.
Fece scalpore, inoltre, il fatto che l’ex compagna di Di Cataldo non presentò denunce all’autorità giudiziaria, ma si limitò soltanto alla denuncia mediatica. Negli scorsi mesi, l’avvocato difensore del cantante romano, Daniele Bocciolini, ha più volte parlato di gogna mediatica per commentare la posizione Di Cataldo in quanto l’inchiesta sarebbe stata caratterizzata da un'”assenza di qualsivoglia elemento probatorio, e solo in ragione della sua popolarità“.



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