Attualità Italiana

Gerry Scotti contatta Renzi: non vuole il vitalizio

Renzi a Porta a Porta ha parlato di Gerry Scotti, che lo ha contattato su Facebook dicendo di non volere più il vitalizio

Ieri sera a Porta a Porta il premier Matteo Renzi ha rivelato di essere stato contattato da Gerry Scotti, che gli ha detto di non volere il vitalizio. Per chi non lo sapesse, il presentatore è stato parlamentare per cinque anni, e per questo gli spetta il vitalizio. Ma il conduttore non lo vuole più, e visto che non risulta possibile non averlo, ha contattato Renzi su Twitter per chiedergli come fare.

Pronta arriva la risposta del Premier che promette #lasvoltabuona sul social network, che in pochi mesi crede di poter fare miracoli e risollevare il Paese dalle macerie, nonostante non sia stato eletto dal popolo italiano. Ma Renzi si mostra attento all’accorata richiesta di Gerry Scotti, e in tv dice che la richiesta del conduttore rientra nella sua battaglia ai costi della politica, di quella casta che ormai gli italiani non vogliono più mantenere (considerando anche l’inefficienza del sistema).

Renzi fa un excursus su questo problema del vitalizio da parlamentare e quello da consigliere regionale. Un affronto in questo periodo di crisi. Il premier cita quindi a Porta a Porta il caso di Gerry Scotti, dicendo che, anche se un parlamentare volesse rinunciare al vitalizio, non può farlo. Renzi dice di essere stato contattato su Twitter da Scotti, che al riguardo gli avrebbe detto di essere stato parlamentare per cinque anni, e di voler rinunciare al vitalizio ma di non poterlo fare. Il premier promette che Scotti sarà accontentato, ed elogia questa sua richiesta dicendo che un piccolo contributo personale non può che essere giusto. Ricordiamo che Scotti fu parlamentare con il Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi dal 1987 al 1992.

Gerry Scotti vuole contribuire in questo periodo di crisi e rinunciare ad un vitalizio assurdo, che troppi ex parlamentari continuano a percepire dopo cinque anni di operato, mentre lavoratori con trent’anni di lavoro sulle spalle a stento riescono a mantenersi con una pensioncina misera. Bene Renzi, è il momento di agire. Abbassiamo anche gli stipendi (come gli esponenti del M5S hanno già fatto)?



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