Attualità Italiana

Vantaggiato in aula, respinta la richiesta di perizia psichiatrica

Non ci sarà una perizia psichiatrica per Giovanni Vantaggiato: il processo può continuare


Il piano di Giovanni Vantaggiato è fallito in modo penoso. L’uomo che ha provocato la morte di Melissa Bassi davanti la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi azionando un concegno esplosivo speraca che i giudici avessero pietà di lui e che gli concedesserodi avere una perizia psichiatrica. Proprio per questo nei mesi in cui è stato in carcere ha portato avanti una vera e propria strategia. Lo si deduce dalle varie intercettazioni che sono state rese note, non c’è nulla da ipotizzare, si tratta purtroppo di una triste realtà. L’uomo ha infatti iniziato a non mangiare per dimagrire e fare in modo che i giudici potessero concedergli la perizia psichiatrica che avrebbe accertato la sua incapacità di intendere e di volere. Era arrivato la scorsa settimana, in aula, così dimagrito da non potersi neppure reggere in piedi. I giudici però non sono caduti “nella sua trappola”.

“L’imputato è dotato di lucidità consapevolezza attenzione e concentrazione”, sono gli esiti delle perizie psichiatriche disposte in carcere, a firma del medico Alberto Tortorella che ha costantemente monitorato lo stato di salute dell’imputato. Vantaggiato quindi non sarà sottoposto a nessuna perizia che possa concedergli una qualche attenuante. Lui sapeva quello che stava facendo quando ha premuto quel telecomando, quando ha spento la vita di una ragazza come Melissa, quando ha distrutto quella delle sue compagne e amiche. E ancora sapeva quello che faceva quando parlava del suo piano diabolico con la moglie, quando le ricordava anche anche al militare aveva usato una tattica simile e infatti non aveva poi prestato servizio.

Intanto i compagni e gli amici di Melissa sono in aula, sono presenti e scrivono uno striscione: “Vogliamo giustizia”. Speriamo che abbiano quello che chiedono.



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