Attualità Italiana

Cuginette violentate a Caivano: 15 nel branco

Si lavora sui cellulari tra chat e video nel caso di Caivano: almeno 15 i ragazzini del branco coinvolti nelle violenze sulle due cuginette

stupro caivano

E’ l’ennesima storia di una estate horror per il nostro paese. Dopo quello che è successo a Palermo, un’altra drammatica storia di violenza, quella delle due cuginette di Caivano. Solo 10 e 12 anni, l’innocenza di due ragazzine che sono ancora bambine e l’orrore dietro ai gesti del branco. Forse in 15, si legge oggi su tutti i siti che stanno seguendo la notizia e lo sviluppo delle indagini. Anche in questo caso, cellulari per riprendere e video usati come minacce: chi parla farà una brutta fine, perchè ci sono le immagini. E le bambine non hanno parlato.

Lo hanno fatto altre persone che sono venute a sapere di quello che succedeva nel capannone degli orrori e hanno contattato il fratello. Fortunatamente le due famiglie hanno denunciando, portando alla luce questa drammatica storia di violenza e chiedendo l’aiuto delle forze dell’ordine.

Si lavora sull’ipotesi che almeno a partire da gennaio, le due cugine siano finite preda di un gruppo di violenti – tra cui anche un sedicenne che si presentava come il fidanzato della più piccola-  che avrebbe commesso più volte su di loro abusi di gruppo nelle zone più isolate e degradate del Parco Verde. Ricordiamo che la più piccola aveva solo 10 anni.

>>>>>> Cuginette violentate a Caivano, parla una delle mamme: “Non abbiamo colpe”

L’indagine a Caivano: sarebbero 15 i ragazzi del branco

Dallo strettissimo riserbo degli investigatori trapelano alcuni dettagli: intanto che l’inchiesta riguarda almeno una quindicina di ragazzi, quasi tutti minorenni, coinvolti a vario titolo nelle violenze ai danni delle due cuginette. Tra loro, sembra, almeno un paio di figli dei boss del Parco Verde, che gestiscono gli affari di quella che è ritenuta una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa. Il fermo dell’unico maggiorenne coinvolto in questa storia non è stato al momento confermato mentre emerge che sarebbero stati almeno 10 i cellulari sequestrati. Saranno analizzati alla ricerca di prove video.

Quelle stesse immagini che sono state girate con quei telefonini, sono le stesse che il fratello di una delle due bimbe ha ricevuto, a lui sono state girate anche le chat dell’orrore che i ragazzini del branco si scambiavano. Il luogo degli stupri: una piscina abbandonata. Oggi chi viene fermato dai giornalisti che chiedono un commento, racconta di Caivano come di un posto in cui regna l’omertà. Dunque tutti sanno e nessuno parla.

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